Chi era abituato ai tre classici modelli di Free distinti per drop e ammortizzazione degli anni passati potrebbe essere un po’ disorientato dalle Free presentate da Nike nei giorni scorsi.
Non esistono più le sigle 3.0, 4.0 e 5.0 che ti facevano capire quanto “morbido” e ammortizzato era il modello che avevi ai piedi.
Le Free del 2016 sono invece un nuovo tassello della rimappatura del running che Nike ha introdotto recentemente: non ci sono più le categorie (A2, A3 ecc.) e nemmeno i supporti antipronazione o antisupinazione. A partire dalle LunarEpic in poi ti dovrai abituare a diverse declinazioni: “Run Easy”, “Run Fast” e “Run Natural”. Non più una scarpa per ogni runner, ma una scarpa per l’obiettivo di ogni runner: scegli tu se vuoi correre per il puro divertimento, oppure alla ricerca della prestazione, oppure natural.
L’origine di questa specie
Il modello da cui nascono le Free 2016 è evidente: è il 3.0 della passata collezione. Il più estremo, il più avvolgente, quello di più basso profilo (di intersuola) e più elastico (di tomaia). Si affinano le tecnologie costruttive e la tomaia e l’intersuola collaborano diversamente e in modo più armonico essendo letteralmente fuse assieme e potendosi espandere con lo stesso modulo elastico. Nike chiama questa tecnologia “auxetica”, cioè formata da cellule che, se sottoposte a trazione, si aprono ad ombrello. L’obiettivo è quello di ottenere una corsa il più natural possibile: senza costrizioni per il piede, senza vincoli e sostegni.
Free RN Motion Flyknit
Nuova suola auxetica con scanalature a forma di stella che agevolano il movimento del piede e con esso si espandono e intersuola ottenuta fondendo a caldo due schiume a diversa densità, una portante IU e un nucleo morbido IP. Montata sopra una tomaia in flyknit elasticizzato che si espande e si contrae assieme alla suola, in un tutt’unico.
Free RN Flyknit
Stessa intersuola auxetica e tomaia in flyknit aderente ed elasticizzata. Il modello forse più simile alle 3.0 del 2015, se si esclude il “sotto il cofano”, completamente rinnovato.
Nike Free RN
Nuova mescola IU nell’intersuola per un comfort migliorato e tomaia in FlyMesh: meno raffinato e costoso costruttivamente del flyknit ma nell’utilizzo altrettanto valido. La suola ha invece la scolpitura a solidi triangolari del 2015.
Free Transform Flyknit (donna) e Free Train Force Flyknit (uomo)
Le scarpe da training richiedono diverse caratteristiche rispetto a quelle da running: gli impatti sono più brutali e la tomaia deve avvolgere più saldamente il collo del piede durante gli stacchi da terra nei salti. Analogamente l’intersuola deve ammortizzare meglio durante l’atterraggio. Per questo le Transform Flyknit da donna e le Train Force Flyknit da uomo hanno un collare più alto per bloccare meglio la caviglia e un’ammortizzazione più efficiente.
One more thing
Nike è stata uno dei primi brand a interessarsi alla corsa natural, ormai nel lontano 2005, quando fece le prime Free. A tutt’oggi resta un riferimento per questo tipo di running, adatto però nella pratica comune a due applicazioni: allenamenti veloci e di fortificazione del piede. Se quindi ti alleni per pochi km e fai lavori di velocità o rifinitura, oppure se vuoi migliorare la muscolatura e la struttura del piede, le Free restano sempre una validissima scelta. Se corri molti km è meglio scegliere scarpe più strutturate.
Le nuove Free 2016 sono disponibili da qualche giorno presso lo store online e in tutti i negozi, anche in versione personalizzabile iD.