Non sono mai stata un’amante della corsa: un po’ perché ho sempre sofferto di lieve asma e il fatto di perdere subito fiato mi demoralizzava e poi perché insomma, a correre si fa fatica!
Mi ricordo che al liceo quando arrivava l’ora di fare i classici mille metri di corsa, mi maledicevo per non essermi giustificata quel giorno dal saltare l’ora di educazione fisica. E mi sentivo sempre a disagio perché ero una di quelle che rimaneva in fondo alla fila solo dopo pochi metri.
Non sono mai stata una sportiva nel vero senso della parola, fin da piccola però ho sempre praticato danza classica e moderna. E quella mi bastava. Adoravo e adoro tutt’ora ballare, penso sia la mia più grande passione. E come molti sanno, chi incontra la danza difficilmente la lascia. E così è stato: non esistevano altri sport per me, c’era solo lei.
Poi però capita che il liceo finisce e devi incominciare a pensare a cosa vuoi fare da grande e presa dai mille dubbi sul mio futuro, ho scelto di iscrivermi a scienze motorie, senza in realtà un’idea precisa di quello a cui mi avrebbe portato.
È stato amore a prima vista: mi piaceva ogni cosa… E ho incominciato a correre, un po’ per caso e forse anche perché a questo punto sapevo che dovevo migliorarmi in un modo o nell’altro perché un giorno sarei diventata un’esperta di attività motoria. È così sono uscita con le mie scarpe da ginnastica e mi sono accorta che passo dopo passo riuscivo a correre per ben mezz’ora senza fermarmi: un grande traguardo per me che fino a pochi mesi prima dopo 10 minuti avevo già con il fiato corto. Da lì, l’obbiettivo dei 10 km è fisso nella mia testa. Ora ne corro in media 6/7 e raggiungo anche gli 8 quando mi sento più in forma. Ho ancora molto da lavorare ma adesso la fatica non mi spaventa. Tante volte ammetto che esco a correre solo per scaricare tensione e nervosismo e mi aiuta tantissimo: corro quasi un’ora senza accorgermene ;) e quando rientro a casa ho la testa più libera e le gambe più allenate!
Probabilmente se non avessi intrapreso questa carriera “sportiva”, non mi sarei mai sognata di uscire di casa e correre con un obiettivo preciso in testa. Ma mi rendo conto che ora correre si sta trasformando quasi in una necessità: anche in questi giorni di feste, nonostante il freddo e la nebbia, sono uscita a farmi i miei 7 km e mi sono sentita subito meglio dopo. Quasi come se fosse la mia sana dose di “droga” quotidiana.”
Federica Quaroni
Neanche a me correre piaceva. Ho iniziato ad uscire in bicicletta perché in evidente sovrappeso, nuotavo e ho pensato perché no un bel triathlon? La corsa è sempre stata la mia bestia nera, ma è quella che c’è sempre in ogni occasione. Viene con me in ogni trasferta lavorativa e mi aiuta a scoprire i luoghi che visito. C’è sempre spazio in valigia per un paio di scarpe.
Adesso mi avvicinò alla mia prima mezza. Chissà