Aggiornamento del 30 gennaio 2019: Leo si è spento oggi all’ospedale di Perugia. Le nostre condoglianze alla famiglia, agli amici e a chi chiunque sia stato contagiato dal suo sorriso e dalla sua gioia in questi anni di corse e di lavoro nella onlus Avanti tutta! che aveva fondato e diretto.
Leo è uno abituato a correre. Lo fa da anni e di maratone e mezzemaratone ne ha fatte molte. Leo è perugino, non ha ancora 40 anni e nel 2012 si sta preparando alla Maratona con la M maiuscola: quella di New York. Sente però che i suoi allenamenti sono più faticosi del solito. Il verdetto è tremendo: adenocarcinoma al polmone con metastasi cerebrali. Nel cervello, come racconta lui stesso ad Alessio Vissani di Avvenire, ha “una pallina da tennis di 5,7 centimetri di diametro, con 4-5 noduli satelliti e otto lesioni cerebrali al quarto stadio”. Verdetto clinico: inoperabile, pochi mesi di vita.
Una nuova sfida
Leo reagisce subito da sportivo: “La mia reazione non fu quella di abbattermi. Da buon sportivo la prima idea fu: ora comincia la sfida. A detta degli oncologi questo mio atteggiamento fu determinante per la convivenza ‘forzata’ con la malattia: il mio cancro non è operabile. La nostra medicina migliore sta nel nostro cervello e nel mio caso nelle mie gambe. Io non ho mai smesso di correre”.
Da quel giorno sono trascorsi 3 anni duranti i quali Leo non si è mai fermato.
Io e il cancro ci sfidiamo ogni giorno, come due pugili sul ring, ce le diamo di santa ragione per vari round, a volte prevalgo io e a volte lui colpisce forte ma alla fine della giornata ci togliamo i guantoni in segno di rispetto reciproco e ce ne andiamo a dormire.
Lo straordinario carattere di Leo gli permette di reagire in maniera insolita per quel che ha, ma forse il suo segreto è considerarsi una persona normale con un avversario dentro diverso da sé stesso ma meritevole di rispetto. Un avversario che lo sfida ogni giorno e a cui lui risponde: “Se mi provoca stanchezza, io vado a correre, se mi provoca inappetenza, io mangio, se mi dà spossatezza io mi attivo e mi muovo”.
Leo non ha mai smesso di correre: ha completato una mezzamaratona e il 10 aprile correrà a Roma per volontà del presidente del Coni Malagò come primo runner al mondo malato di cancro a completare una maratona.
Da pochi mesi di vita a qualche anno. La sua terapia sembra miracolosa ma ha un segreto, come ama lui stesso ricordare:
- avere fiducia nei medici che ti hanno in cura
- mangiare bene e farlo con gli amici
- sorridere almeno 3 volte al giorno
Semplice? Forse, come le cose naturali e quotidiane che la malattia ci nega improvvisamente. E Leo le ha reclamate e confermate e assieme a loro la sua grande passione: correre.
Grande Leo!
Grandissimo, e ieri ne ha completata un’altra di mezza!
Ho letto! Grandissimo, un esempio per tutti :)
Questo bellissimo resoconto arriva in un momento difficile per me: mi ha ridato grinta! Grazie Martino e grazie Leo! Sei un grande?
È una cosa bellissima di cui lui sarebbe sicuramente felice. E grazie anche da parte mia a te. Sorridi! Sorridiamo!
Onore e Rispetto per questo GLADIATORE che non si fatto mettere i piedi in testa . Sei un esempio per tutti .
Rispetto ed ammirazione incredibile per chi ha la forza di reagire alle botte della vita, e che botte…
Leo sei un grande uomo ed un grande esempio per tutti!
Hai tutto il mio rispetto
. …..Onore a te fratello, sei il più forte
FORZA Leo, i latini dicevano”Nomen omen” il destino nel nome e tu dimostri di essere un Leone di nome e di fatto!!
Continuamo a prendere esempio da gente come Leo e ringraziamoli. Un’altra fonte di ispirazione per le nostre vicende quotidiane.
Grazie Leo!
Assolutamente. Quando ci lamentiamo o ci sentiamo giù pensiamo a chi ne avrebbe motivo e sorride invece :)
Leggo questo articolo mentre il mio figliolo di 7 anni corre e salta nel suo allenamento di atletica… l’unica cosa che sento in questo momento, con le lacrime agli occhi, è che vorrei che riuscisse, per la sua pienezza di vita, a fare anche suo lo spirito con cui Leo affronta la sua quotidiana battaglia.
Grazie!