Potevamo noi (Run)LOVERS non innamorarci di una lettera d’amore? Siamo barbuti e scorbutici, ma il cuore di zucchero c’è, inutile nasconderlo. Ecco la storia di Max e di… beh, leggi per scoprire chi!
L’ultimo anno è stato uno dei più duri della mia vita.
Non è soltanto la fine di un amore che ti strugge dentro, quella la potresti anche accettare, se non altro per il bene e l’affetto che continui a provare per l’altra persona.
Quello che ti devasta è scoprire, di punto in bianco, che non sei più capace di essere felice da solo. Ti manca così tanto la quotidianità con lei che non riesci ad averne una tua;
quello che ti rendeva felice prima ora pare avvolto da una patina grigia e non è poi così emozionante, vissuto da solo.
Gli amici, quelli veri, aiutano tanto, è indubbio.
Ma quando vai a dormire, e quel letto ti sembra così sconfinato, non c’è nessuno ad asciugarti le lacrime che versi sul cuscino, a dirti che andrà tutto bene.
Poi un giorno riscopri lei, la corsa: un vecchio amore, che avevi messo in un cantuccio, ma mai dimenticato.
E come per magia ritrovi il sorriso, in mezzo a tanta fatica.
Quando corri sei solo ma non hai più paura, perché è questo il bello della corsa: ti fa bastare te stesso per essere felice.
E mentre vai, che sia sotto il sole cocente o la pioggia che ti punge il viso, finalmente sorridi alla vita, con rinnovato ottimismo e tanta voglia di rimetterti in gioco.
E poi una sera che non te l’aspetti la incontri, su un gruppo di facebook che frequenti solo da due giorni ma è come se non fossi mai andato via.
Ha fatto un percorso simile al tuo, partendo da lontano, ma ancora non lo potete sapere. Eppure c’è qualcosa di lei, qualcosa di magico, che ti attrae e ti fa restare.
Perché lì stai bene dentro e non ti senti fuori posto, non più.
Una sera abbiamo deciso di correre uno accanto all’altra, senza dircelo, senza darci appuntamento.
I giorni passavano ed eravamo sempre lì, a condividere un fianco.
E ci stavamo innamorando oppure lo eravamo sempre stati, di sicuro lo siamo ancora adesso: questo è quello che più conta.
Corriamo, da soli o insieme. E siamo felici.
Max Pontello
Bellissima lettera! Anche io ho avuto un esperienza simile, e grazie alla corsa (dopo qualche acciacco…) mi sono ripreso.
Che meraviglia! :)