Ci siamo dati appuntamento in un locale i cui alberi forniscono riparo dal calore della giornata. Si presenta con un sorriso, è magro, occhi chiari, limpidi e sereni. Stamattina ha corso “solo” 35 km e il suo fisico asciutto e scattante non tradisce le maratone e ultra-maratone alle quali ha partecipato. Joost De Raeymaeker è un fotogiornalista di origini belghe e per una serie di coincidenze della vita vive a Luanda, Angola. Sempre grazie a queste coincidenze è venuto a contatto con Jyri Manninen, di professione running coach, che all’epoca stava scrivendo Life on the Run ed era in cerca di un fotografo professionista che gli fornisse degli scatti di running per il suo libro. Quale migliore scelta di un fotografo runner?!

In confronto ad altri lavori di fotogiornalismo, dal punto di vista tecnico preparare scatti di running non è molto difficile. È sufficiente scegliere uno sfondo interessante, aspettare la luce giusta della giornata, coinvolgere qualche runners, et voilà, tecnicamente si produce un buon lavoro. Joost non dà mai consigli sulla tecnica di corsa dei runners che fotografa, anche perché la parte tecnica della corsa viene fuori naturalmente dai runners stessi e non c’è nulla che la fotografia possa aggiungere. Ma come Joost ben sa, sia la fotografia che la corsa non sono solo tecnica e, da buon runner, vuole far uscire attraverso i suoi scatti la parte più piacevole della corsa fatta di endorfine, divertimento, motivazione e sensazioni di benessere. Tutte cose, guarda caso, che si presentano DOPO la corsa perché durante i runners soffrono, sudano, lottano e raramente sorridono.

Per rappresentare la parte più bella e vitale della corsa attraverso la fotografia, Joost ha usato la sua esperienza di runner: “Non si può trasformare la corsa nell’ennesimo fattore di stress delle nostre vite. Durante le mie lunghe corse sorrido sempre perché mi diverto! Non ho altri obiettivi che quello di divertirmi: non c’è motivo di stressarsi se oggi le gambe non girano, tanto vale accompagnare e domani sarà un altro giorno! ‘Dimentica la tecnica e divertiti!’ è il suggerimento che do ai runners che fotografo e, una volta rilassati, è più facile catturare la sensazione di benessere prodotta dalla corsa”.
Joost vuole inoltre fare in modo che attraverso le sue fotografie venga fuori quanto è difficile correre in alcune parti del mondo sotto l’Equatore. Ha scattato fotografie in Angola, Mauritania e Saò Tomé e Principe ed è stato attento a trasmettere quanta determinazione e forza di volontà ci vuole per correre in luoghi poco ospitali nei confronti della corsa.

Nei progetti futuri ci sono diverse maratone, gli 89 km della Comrades Marathon in Sud Africa e forse, chissà, una trappist beer marathon tra il Belgio e l’Olanda, rigorosamente non competitiva, dove il beer tasting incontrerà la maratona!
Nei progetti a più breve termine c’è il supporto che il suo gruppo offre a promettenti runners africani per iscriversi a gare e maratone in giro per il mondo. Joost è inoltre un punto focale dei runners di Luanda e l’intervista purtroppo finisce qua perché alle 5:45 il gruppo si incontra sul lungomare per allenarsi per le prossime gare. Il punto di ritrovo è, ovviamente, il grande cartellone pubblicitario della prima Mezza Maratona di Luanda.
Cristina Lussiana
(Photo credits: Joost De Raeymaeker/All Rights Reserved)