Ho trentanni. Un compagno meraviglioso che adoro. Un lavoro che, alti e bassi come tutti, mi piace.
Passo la mia giornata all’insegna del multitasking, dietro una scrivania, tra telefono, smartphone e pc, sempre chiusa fra 4 mura, il cervello in perpetuo movimento in cerca dell’incastro perfetto, di quel tetris che faccia quadrare perfettamente la giornata, i conti, l’evento, la mia vita.
La notte la passo a volte dormendo come un sasso, immobile come un ingranaggio rotto. A volte nel vortice dei pensieri, sognando quello che accadrà domani con un realismo tale da sentirmi già stanca appena apro gli occhi.
Perché ho iniziato a correre?
Perché non mi piaccio. Ovvio. Seduta tutto il giorno, pranzo al volo.. una fame da lupi a cena e un’origine toscana che non aiuta la dieta: da noi si beve e si mangia! Mi guardo allo specchio e mi detesto.
Questa è stata la spinta: non ho mai tempo, non riesco ad avere un appuntamento fisso con la palestra, la piscina.. vivo in campagna, cosa c’è di più economico e più semplice che mettere un paio di scarpe da ginnastica ed uscire?
Frugando su internet scovo questo programma e inizio.
Prima uscita: porto a casa la pelle. Già qualcosa.
Seconda uscita: la porto a casa senza bombola ad ossigeno, che mi pare già una gran vittoria.
Terza uscita: ci prendo gusto. accade qualcosa che lì per lì non mi so spiegare. ma poi ci penso ed ecco cos’è:
mi si svuota il cervello, completamente.
In quella mezz’ora, un’ora l’unica cosa che sento è il rumore dei miei passi.
E c’è di più: riesco a farlo! Questo mi da fiducia e serenità. E mi fa anche sentire un po’ ganza perché: “scusa, non avevo il telefono con me: ero a correre!”
Eccomi adesso quindi felice. Mi piaccio. Sono sempre la stessa fuori, continuerò a mangiare perché non posso farci niente: mi piace.
Continuerò anche a rincorrere le mie giornate, un impegno dietro l’altro, l’incastro perfetto.
Ma sono cambiata dentro. E mi sento bellissima!
S.
(Photo credits Camila Cordeiro)