Frodo vince ancora!

Il tedesco prende il sopravvento nel distretto di sottovento, guadagnandosi per la seconda volta consecutiva il titolo mondiale Ironman.

Se dici Kona, il 95% degli abitanti del nostro meraviglioso pianeta azzurro penseranno a una barretta energetica, a un misterioso cocktail esotico o – più semplicemente – a una bizzarra espressione inventata dal maledetto correttore ortografico che fraintende molte delle nostre frasi (che noi digitiamo sempre correttamente, vero?). Il 4%, particolarmente forte in geografia, invece allieterà la nostra discussione raccontandoci che Kona è un moku (una specie di distretto) dell’Isola di Hawaii e che letteralmente significa “sottovento” o “lato asciutto”, contrapposto al termine ko’olau che, appunto, significa “sopravento”; ed è diviso in due distretti: nord e sud.

C’è però un 1% per cui Kona significa tre cose: 3.800 metri di nuoto, 180 Km di bicicletta, 42,195 metri di corsa, ossia un Ironman. Anzi, L’Ironman per antonomasia: il Campionato del Mondo. Non ci si può iscrivere come a una gara normale, a Kona ci si guadagna l’ammissione con la fatica e i risultati.

Sabato 8 ottobre, gran parte di quell’1% di persone era collegato al sito ufficiale Ironman con pop corn e patatine per vedere chi, tra tutti gli atleti di punta avrebbe tagliato per primo il traguardo. E l’attesa era anche per vedere se Jan “Frodo” Frodeno sarebbe stato in grado di confermare la vittoria dell’anno scorso, in una start list che vedeva atleti molto preparati e intenzionati a rendergli la vita molto difficile. Discorso identico per quanto riguarda la gara femminile con la svizzera Daniela Ryf che puntava a raddoppiare la vittoria dell’anno scorso dopo il 4° posto ottenuto al Campionato Mondiale di IM70.3 a Mooloolaba dove aveva sofferto un po’ nella frazione di bicicletta.

Sono circa le 18 qui in Italia quando un drone si alza e infinite grafiche ci mostrano il percorso che dovranno correre questi super eroi, perché francamente di questo si tratta. E qualche minuto dopo inizia la “tonnara” con le cuffie degli atleti elite che danno il via alla competizione.

Fuori dall’acqua Frodeno era con il gruppo dei primi (secondo miglior tempo) mentre l’altro tedesco, Sebastian Kienle, vincitore dell’edizione 2014, era 38° con 4’27” di distacco. Proprio Kienle ha fatto una frazione di ciclismo ai limiti del ritiro della patente per eccesso di velocità, recuperando tutto il distacco ed entrando in zona cambio per primo. All’uscita dalla T2 i giochi erano chiari: Frodeno e Kienle si sarebbero giocati il primo posto. I due atleti tedeschi hanno viaggiato insieme per le prime miglia e tutto lasciava immaginare un testa a testa epico, ma il ritmo di Frodo ha avuto il sopravvento e al Km 25 aveva già più di 2 minuti di vantaggio. Dalle retrovie però arrivava come un missile un terzo atleta tedesco, Patrick Lange, che – subita una penalità nella bici – stava cercando di recuperare.

Poca storia nella parte rimanente della corsa con Frodeno che è andato a prendersi la doppietta a Kona con 08:06:30 davanti a Kienle e un Lange epico che conclude la sua frazione di corsa con un meraviglioso 02:39:45, record per questo percorso.

photo ironman.com
photo ironman.com

Affare diverso per la gara femminile con Daniela Ryf che conduce una gara perfetta, tutta in attacco, e si porta a casa dei parziali pazzeschi: 7° nel nuoto, 1° nella bici, 1° nella corsa e il tempo di 08:46:46. Dietro di lei, a 25 minuti, l’australiana Mirinda Carfrae e la statunitense Heather Jackson. Giusto per darti un riferimento, se avesse partecipato alla gara maschile, la Ryf sarebbe arrivata 31° assoluta. Una gara meravigliosa, decisamente.

photo fb.com/degasperiale
photo fb.com/degasperiale

Il nostro Alessandro Degasperi ha concluso al 20° posto con un bellissimo 08:36:58. Grande Ale!!!! <3

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