Già ti abbiamo parlato dell’importanza dell’esercizio fisico intenso, come l’interval training e il core, per fortificare la parte superiore del tuo corpo e migliorare l’equilibrio. Tutte cose che possono fare molto per perfezionare la tua esperienza di corsa.
Uno nuovo studio condotto dalla McMaster University ad Hamilton in Ontario ha cercato di capire esattamente a quanto serva e in che misura equivalga all’esercizio meno intenso e più prolungato, come la corsa.
Per farlo hanno selezionato 25 uomini chiaramente fuori forma e sovrappeso e li hanno divisi in 3 gruppi:
– al primo hanno fatto condurre la stessa vita di prima (cioè zero esercizio fisico). Si trattava del gruppo di controllo, i cui parametri “atletici” non dovevano variare.
– al secondo è stato assegnato un programma di allenamento che prevedeva 45 minuti di cyclette a ritmo moderato, preceduti e seguiti da qualche minuto di riscaldamento e di defaticamento
– al terzo gruppo infine hanno assegnato un programma molto intenso ma di brevissima durata: 3 minuti di riscaldamento su cyclette, 20 secondi di pedalata a manetta, 2 minuti di recupero a velocità blanda, 20 secondi a manetta, altri 2 di recupero, altri 20 secondi a manetta, recupero finale. 10 minuti in tutto, dei quali sono un minuto (20+20+20 secondi) di effettivo esercizio ad alta intensità.
Indovino-indovinello
Lo studio è durato 12 settimane durante le quali i due gruppi si allenavano 3 volte alla settimana. Per capirci: 12 settimane è il doppio della lunghezza di test analoghi sull’interval training. Alla fine il gruppo 2 “endurance” aveva pedalato 27 ore e il gruppo “interval” per 6 ore, ma facendo solo 36 minuti di attività davvero intensa.
Il risultato? Entrambi i gruppi avevano migliorato la resistenza del 20% e anche la capacità del loro organismo di impiegare l’insulina per regolare lo zucchero nel sangue.
Correre è inutile allora?
Questo studio, pur con tutti i suoi limiti, dimostrerebbe che, per esempio, correre o andare in bici per 45 minuti equivale a fare la stessa cosa a ritmi esagerati per 1 solo minuto. Una buona soluzione per chi ha poco tempo (hey, devi averne davvero pochissimo) o per chi non ama fare sport. Una cosa del tipo “Ok, non lo sopporto, ma almeno posso farlo sopportandolo per pochissimo tempo”.
Personalmente trovo che l’attività di resistenza abbia una componente di gratificazione psicologica che è insostituibile: sei più fiero di te stesso dopo aver corso un’ora o dopo essere andato ai 2000 km/h per 2 minuti? Ci sono sensazioni che la corsa ti può fare assaporare solo durante un’assunzione prolungata e che nessuna attività intensissima potrà mai sostituire. Un po’ come mangiare in mezz’ora gustandosi ogni portata o ingurgitare un pillolone e via.
Il corpo è una macchina, ok, ma ha montato un microchip chiamato cervello che vuole vivere un certo tipo di esperienze per poter dire “Ok, ora mi sento davvero bene. Stanco ma WOW”.
Vuoi comunque provare l’interval training (che serve, eh!)? Eccoti accontentato:
(tratto da Well/The New York Times)
Bell’articolo, complimenti!
Forse riuscirà a convincermi finalmente a fare quelle benedette sessioni di HICT che oggi puntualmente rifuggo…
Grazie Andrea! Sì, ti confermo che sono molto utili, anche se abbastanza odiose. I lati positivi sono che servono e che durano poco. Il negativo è che devi tirare abbastanza per 7-15 minuti, a seconda di quante sessioni fai. Ciao!
concordo….la corsa su lunga distanza o comunque che duri almeno un’ora, ti dà quelle sensazioni che se non le provi non si possono spiegare. Non sostituirei mai la corsa con determinati, brevi e sporadici esercizi anche se questi riuscissero a farmi raggiungere la stessa forma fisica.
Totalmente d’accordo :)
Vedo questi studi un po’ utopistici, per non dire miopi… ogni tipologia di allenamento ha impatti diversi sull’organismo ed utilizzandoli in modo armonioso possiamo avere uno sviluppo completo e soprattutto duraturo della condizione fisica e di salute… non posso pensare di correre una maratona facendo solo ripetute ed allo stesso modo non posso correrla a 4′ al km se faccio solo lunghi a 5′ al km… sbaglio? Poi vorrei anche sapere: che tipo dei test è stato utilizzato per valutare l’amento della resistenza delle “cavie”?
Gli studi sono stati compiuti con allenamenti su cyclette: un gruppo spingeva e uno invece andava più rilassato e più a lungo. Come ho scritto, sono anche io scettico non tanto riguardo alla bontà dei risultati ma piuttosto riguardo all’esperienza stessa. L’intensità dell’allenamento lo rende solo odioso, mentre l’attività di endurance, per quanto dura, è molto molto più piacevole :)
Forse la soluzione è sperimentare entrambi gli allenamenti, crossfit ???
Meglio ;)