Lo dico quasi a chiunque io incontri: il bello delle gare è prepararle, quel viaggio che intraprendi e che ti fa scoprire un nuovo te stesso che incontri ogni giorno di allenamento che aggiungi alla tabella, come un mattone per una casa, e che troverai ad attenderti sotto il gonfiabile dell’arrivo. Difficilmente parlo di cosa rimanga di una gara, in sé, e soprattutto di una gara che prepari in compagnia con persone – alcune sconosciute e altre meno – che hanno il tuo stesso scopo. E per la Wings for Life World Run lo scopo era nobile dato che il 100% delle quote d’iscrizione è andato in beneficienza.
La preparazione
Tutto nasce un po’ per caso con alcuni membri del nostro RunLovers Club che hanno realizzato un team con cui partecipare alla gara. Un gruppo di persone stupende che – con i nostri tre capitani: Micol, Fabiola e Stefano – hanno cercato di coinvolgere più persone possibile per vivere l’esperienza insieme.
Certo, ciascuno ha il suo ritmo e il suo obiettivo, sia che voglia arrivare a 50 Km che fermarsi (anzi, essere raggiunto dalla catcher car) dopo 10.000 metri. Però tutte le persone che abbiamo incontrato durante i due allenamenti che abbiamo organizzato per conoscerci erano entusiaste e poco importava il risultato. L’unica cosa che contava davvero era poter correre e fare del bene, in una gara senza arrivo.
Già perché anche la formula è stata divertente: la corsa non si svolgeva da un punto a un altro ma si veniva inseguiti da un’auto che, nel momento in cui ti raggiungeva, ti eliminava.
No! Fermo! Non è che ti “eliminava” fisicamente – potendo essere frainteso, è meglio io chiarisca – ma semplicemente funzionava da traguardo volante.
Una gara che metteva anche una gran curiosità e che richiedeva un po’ di allenamenti specifici, alcuni dei quali fatti insieme. Altri fatti in solitudine: solo io e le Ignite Disc che Puma, sponsor ufficiale della Wings for Life, ci aveva fornito (puoi trovare la recensione qui).
Una preparazione che per alcuni è stata particolarmente difficile a causa di infortuni. Ciò che comunque contava era esserci, in qualche modo.
La gara
Che vada bene o male. Che tu alla fine sia soddisfatto oppure no. Che tu sia stupito dai tuoi risultati oppure che ti ritiri. Poco importa. Sei arrivato a oggi, alla gara.
Ti incontri con i tuoi compagni di squadra che, in questo caso, nemmeno conoscevi tutti ma c’era un filo invisibile che ci indubbiamente ci legava.
Ed è proprio questo che rimane della Wings for Life. Quel filo che ci accomunava tutti, lo scopo: la volontà di fare del bene, di divertirci, di essere comunità.
Grandissimi tutti! Una giornata incredibile! Bravi bravi bravi!!! :)
Bravi e grazie!
Un po’ in ritardo commento questo post con una frase ” correre fa bene, o meglio correre fa bene far del bene ” , un grazie a tutti chi c’era chi non c’era per quella splendida giornata