Correre ti rende più intelligente

Non è magia, è scienza: correre stimola la produzione di neuroni e ti dà chiarezza di pensiero e visione

Che correre sia una cosa intelligente da fare, beh, chettelodicoaffà: RunLovers è qui per questo, RunLovers è basato sull’idea che correre faccia bene e che correre sia cosa buona e giusta.
Ma ora la scienza dice che non solo è una cosa intelligente da fare ma anzi: correre ti rende perfino più intelligente. E non è un’impressione, ma sono dati di fatto, scienza, cose serie.

Prometto che il momento scientifico sarà brevissimo: ti ricordi di aver studiato che il numero di neuroni con cui nasciamo è alto ma che, inevitabilmente, siamo destinati a perderne durante la nostra vita? I neuroni infatti sono sempre state considerate le sole cellule del nostro corpo che non si rinnovano.
Almeno questo è quello che ci hanno sempre spiegato a scuola e che le neuroscienze hanno creduto per decenni. Recenti studi invece hanno dimostrato che non è così: anche i neuroni si riproducono.

Ok, e la corsa cosa c’entra?

L’unico modo oggi noto per produrre neuroni avviene in una parte del cervello chiamata ippocampo: lì risiedono le principali funzioni associate alla memoria a lungo termine e alla navigazione spaziale. Praticando un’attività aerobica (come la corsa, cioè a bassa intensità e prolungata) per almeno 30-40 minuti si è verificato che il sangue affluisce con più vigore proprio in questa regione. Il risultato è una chiarezza di visione e una purezza del pensiero che non si ottiene in altro modo.

Il pensiero della corsa

Quando correre è un pensiero che ti solca la mente con insistenza quindi, non è solo perché sei entrato nel circolo vizioso-virtuoso: la corsa aumenta davvero l’afflusso di sangue nell’ippocampo e quindi attiva questa parte del cervello che ti permette di avere chiarezza di visione. Di distinguere e capire cosa conta e cosa no, di dare delle priorità, alla fine. Per questo molti scrittori, non ultimo il nostro amato Murakami, ma anche Joyce Carol Oates ricorrono alla corsa per trovare l’armonia tra il pensiero e il movimento del loro corpo, ritmato dai passi e dal movimento delle braccia durante la corsa. E un altro nostro amato, Casey Neistat, dice di aver preso ogni decisione importante della sua vita dopo una bella corsa.

Quindi le buone notizie sono davvero tante: non solo non siamo destinati a diventare sempre più scemi (e con meno neuroni in testa), ma pratichiamo pure un’attività che ci permette di rispondere con cognizione di causa alla domanda “Perché corri?” con “Perché così divento più intelligente”.
Like a boss!

(Photo credits Miguelángel Guédez)

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18 COMMENTS

  1. Ah, ah, correre rende intelligenti? NO grazie, sono antisportivo convinto, è una mia scelta. Correre per andare dove, per fare cosa? C’è un motivo razionale, un’utilità, ad esempio evitare un pericolo, un incidente, evitare un male a me o ad altri? No, e allora preferisco impiegare i miei neuroni in altro e ricavare l’intelligenza da altro,dalla conoscenza, dalla lettura, dallo studio, del resto se la corsa rendesse intelligenti davvero allora i corridori leggendari sarebbero Einstein, cosa che non succede. Molti intellettuali non sono certe stati fanatici dello sport, ma non erano certo stupidi e non credo che correndo diventino ancora più intelligenti. Conosco persone che non praticano nessuno sport e sono a mio avviso molto più intelligenti di chi lo fa, secondo me si attivano solo le regioni motorie ed emotive, ma non quelle della ragione! Credo che il piacere del correre sia solo un’illusione del cervello per motivarti a fare quello che stai facendo, anche se non è bene per te, e anche lei lo afferma in un precedente post. Non solo, la corsa non è naturale per l’uomo, crea danni alla schiena, ernie al disco, perché il correre genera compressione delle vertebre cervicali, si affatica il cuore alla lunga, più si sforza l’organismo meno si vive, infatti molti atleti sono morti per fibrillazione atriale, lei queste cose non le dice. Le discipline sportive per me non apportano nessun giovamento al tornaconto materiale e nemmeno morale dell’uomo.

    • “preferisco impiegare i miei neuroni in altro e ricavare l’intelligenza da altro,dalla conoscenza, dalla lettura, dallo studio”
      Lo studio della medicina qui però l’abbiamo lasciato un po’ in disparte, eh. Ma forse sono caduto in un troll io e lei si burla di noi utilizzando dei generatori automatici di frasi gentiste da web. Nel dubbio meglio farsi una risata, che su un tuttoèuncoplotto.altervista.org e ciòchenoncivoglionodire.blogspot.it ho letto che allunga la vita di almeno 5 anni (solo se però stai sdraiato)

    • La vera domanda è: cosa ha spinto sto tipo “antisportivo convinto” a venire a far polemica in modo sconclusionato su un sito dedicato allo sport? Magari a modo suo ci vuole bene e ci vuol salvare

  2. Ripeto, la corsa e anche altri sport fanno male e tanto, alle articolazioni, a livello cerebrale soprattutto negli sport di impatto (hockey, football, anche calcio per i traumi cranici), a lungo andare tanto più l’allenamento è duro tanto più ci si espone in tarda età a fibrillazione atriale ed esiste, documentata in medicina, la sindrome da morte improvvisa da sport. Nel football c’è il doppio delle patologie cerebrali rispetto al resto della popolazione, perché i traumi cranici portano a demenza precoce, SLA, a volte Parkinson. Le articolazioni cartilaginee poi si logorano e la cartilagine ha difficoltà a rigenerarsi quindi l’attività agonistica porta ad aumento delle patologie degenerative legate all’artrosi (tutto documentato).
    Del resto perché esiste il medico dello sport? Evidentemente perché fa male, altrimenti non esisterebbe nessun medico . Ripeto, uno sportivo agonista è mai arrivato ad essere ultra- centenario? NO, ci sono invece molti casi di vecchietti centenari che hanno fatto una vita sobria e lo sport non sanno nemmeno cosa sia. Il segreto della longevità non è tanto affaticarsi e muoversi, ma semmai mantenersi magri il più possibile e non affaticarsi proprio per ridurre lo stress sull’organismo. Il giornalista Giuseppe Prezzolini che morì centenario, a chi gli chiedeva il segreto della sua longevità, rispondeva: “Non ho mai fatto ginnastica”, mentre Andreotti ironizzando sullo sport diceva che i suoni amici sportivi erano morti da tempo mentre lui piuttosto pigro era ancora vivo e vegeto. Io credo nelle mie idee e del resto ogni scelta è comunque un rischio, quindi scelgo in piena libertà di non prendere troppo in considerazione l’attività sportiva, semmai a meditare dovrebbero essere gli atleti che logorano l’organismo esponendosi a rischi del tutto inutili. L’uomo del resto, si sa, è irrazionale e tanto anche.

    • A prescindere dal fatto che dimentichi il peso che ha la genetica nella durata della vita, forse non hai letto nulla su un certo Alan Turing. Lascio a te, dato che usi il tuo tempo per nutrire la tua mente, approfondire chi fosse. :)

    • Perdonami, ma non resisto alla tentazione di citarti nuovamente:
      “Del resto perché esiste il medico dello sport? Evidentemente perché fa male, altrimenti non esisterebbe nessun medico”
      Il sillogismo [sport->medico sportivo, medico->problema di salute, sport->problema di salute] mi manda in estasi. Grazie

  3. Premetto che è l’ultimo messaggio che posto, poi non “rompo” più e sparisco. Tuttavia vorrei farvi riflettere sul fatto che il fidarsi della medicina non è sempre buona cosa, poiché sono tantissimi gli interessi che circolano attorno al mondo medico e in questo caso sono presenti nel mondo dello sport.
    Ad esempio i venditori di integratori sono legati al mondo delle palestre e alla medicina, molti medici sono frequentatori di palestre e ne alimentano il business, quindi le loro “ricerche” sullo sport secondo me non sono obiettive, sono condizionate sia dai gusti personali (quindi dall’emotività) sia dalla volontà precisa di fare gli interessi economici, di assecondare il business che circola sull’argomento sport. Si mitizza quindi questo sport e volutamente se ne nascondono i rischi, si danno per scontate solo ipotesi non dimostrate, altrimenti non si farebbero affari sulla pelle delle persone. Infatti ci sono anche studi che sottolineano la pericolosità dello sport, ma non sono ascoltati perché contrari agli interessi dominanti.
    Secondo me è vero anche in altri ambiti, ad esempio io credo che esista una cura per il cancro o per molti tipi di tumore, ma a causa degli sporchi interessi delle case farmaceutiche (che producono chemioterapici) non viene divulgata, perché conta solo il dio denaro. Vi dà fastidio che qualcuno vi dica le cose come stanno, vero?

    • Sei immenso. Grazie! Lunedì vado a fare la rinuncia agli studi, devo smettere di farmi prendere in giro da queste lobby sportive che controllano le nostre aziende ospedaliere. Prima però provo a frugare negli archivi segreti per tirar fuori le cure che non ci vogliono far avere ;)

    • Ma se la medicina è corrotta dagli interessi economici e quindi non bisogna fidarsi, come dici tu, perché rifarsi a studi che documentano che lo sport fa male? Questi non sono a loro volta studi medici? Perché di questi studi invece bisogna fidarsi?

  4. Esiste una figura retorica che indica sostenere una tesi screditando le stesse fonti che la avvalorano?
    Un grande…..

    • Il giro di parole che hai usato comunque è retoricamente una proposizione ellittica. Ben applicata pure ;)

  5. Io non so se correre rende più intelligenti! Ma so che se ho una “bega”da risolvere la corsa mi schiarisce sicuramente le idee e trovo in linea di massima una soluzione.

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