C’è sempre una soluzione

Maddalena non corre per dimenticare. Corre per ricordarsi che c'è sempre un modo per risolvere le cose

Cosa ti fa correre quando torni a casa stremato dal lavoro? Quando ti sembra di non avere più energie e anzi: non hai davvero più energie. Maddalena ha una risposta.


Faccio un lavoro duro, tutti i giorni, tutto il giorno.
No, se mi chiedi, non è un lavoro faticoso, fisicamente intendo, anzi, per quello sto comodamente seduta in poltrona o su una bella sedia per 8 ore filate, ma è comunque un lavoro faticoso. Usurante, direbbe qualcuno, a rischio burn out, direbbero altri.

Mi occupo di persone e, giorno dopo giorno, tratto materiale tossico, emotivamente esplosivo: ho a che fare con dolore, sofferenza, angoscia, rabbia, povertà, ignoranza.
Ascolto parole dolenti, consolo lacrime di collera, gioisco di insospettati traguardi, mi arrendo ad ingiustizie intollerabili.
Su e giù per le montagne russe della vita, non mi bastano le mie, salgo anche su quelle degli altri.

Ma poi ho bisogno di correre, di uscire, di muovere le gambe, battere i piedi sulla strada e respirare, finalmente respirare.

Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, il dolore rotola sull’asfalto, le parole si librano nell’aria, i pensieri si dipanano sereni, le emozioni si sfilacciano e io torno pulita, finalmente.

Non corro per dimenticare, corro per risanare, che è diverso. Corro perché ho bisogno di tornare a respirare aria pura. Corro perchè dopo la corsa sono di nuovo sorridente, distesa, ho recuperato energia  nuova di zecca e ho di nuovo la voglia di lavorare con la speranza che sì, anche la situazione peggiore in qualche modo si possa aggiustare.

Corro per me e corro per loro, ma alla fine non importa per chi lo fai, l’importante è solo andare.

Maddalena Semino

(Photo credits Jeremy Thomas)

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