Raccontare tre giorni di The North Face Lavaredo Ultra Trail è un lavoro per nulla facile. Magari non sarà come correre i 119 Km (con 5.850m D+) ma serve un dono di sintesi che – per quanto mi sforzi – non riesco proprio ad avere.
Ripensandoci mi vengono continui flash che hanno sempre alcuni punti in comune e – se la psicanalisi non mente – forse sono proprio questi punti comuni che ti devo raccontare velocemente perché, credo, vedere il video qui sopra sia la maniera migliore di cos’è stata la LUT.
Il primo sicuramente è la montagna che – da tutti, me compreso – viene trattata con grandissimo rispetto e non viene “invasa” ma conquistata con il suo permesso. Come un essere vivente che ti tratta con dolcezza quando sei gentile con lui. Ti toglie il fiato con i suoi panorami e le sue salite e ti ripaga sempre. La montagna è fedele e corretta e – quando ti doni a lei – lei ti contraccambia con tutta se stessa.
Il secondo è Polifemo, che non ha nulla a che vedere con l’Odissea. E mi viene in mente per due motivi: innanzitutto perché di notte i trail runner, con le loro lampade frontali, sembrano dei moderni esseri mitologici con un solo occhio luminoso e poi perché parlano moltissimo tra loro (Polýphemos, significa appunto chiacchierone) come dei compagni di viaggio – a volte sconosciuti tra loro – che sono accomunati dall’ambiente e dall’impresa ciclopica che stanno affrontando.
Inoltre, se ti fermi e ti isoli un istante dal contesto, sei in grado di percepire l’energia gioiosa che questi atleti hanno. Sorridono, anche in mezzo alla fatica più nera, segno di una forza mentale comune a pochi. Hanno le gambe sporche di fango, spesso ferite dalle fatiche e dagli ostacoli, sono in condizioni che fanno apparire un maratoneta come una timida educanda ma vanno avanti con la forza della loro motivazione, della loro mente, delle loro gambe.
L’ultimo non c’entra direttamente con la The North Face Lavaredo Ultra Trail ma è quella sensazione di “occhi sanguinanti di stupore” che ti rimane dopo aver visto le Dolomiti bellunesi. L’esperienza di hiking organizzata da The North Face attorno alle Tre Cime di Lavaredo (con Tamara Lunger, seconda donna di sempre ad aver scalato il K2) è stata meravigliosa e, sono sicuro, rimarrà per sempre.
Ti lascio al videoracconto di questa esperienza: spero ti arrivi anche solo l’1% della meraviglia che ho avuto la fortuna di vedere.
Un grazie gigantesco a The North Face per l’ospitalità e i materiali per affrontare l’hiking e a Sound PR per l’assistenza e la pazienza in questi 3 giorni di LUT.