Se mi dici domenica, io penso al “lungo”. L’allenamento che richiede un po’ più tempo e tranquillità. E poi pranzi in famiglia, divertimento, cinema, scampagnate e – per quelli che dormono poco – la Formula 1 alla televisione (anche se il GP di Monza è sempre una grande emozione).
Ma la domenica è anche il giorno dello stadio per molti italiani. C’è chi va a vedere la propria squadra del cuore oppure chi – come me ieri – sta seduto in uno stadio per tre ore e non smette mai di incitare gli atleti. Ieri ero al Meeting di Atletica Leggera di Padova e lo sport è bello anche respirarlo oltre che vederlo.
La tribuna era totalmente piena di famiglie, appassionati (certo, l’ingresso era gratuito, ma comunque una scintilla di passione devi averla per andare a questi eventi). E soprattutto c’erano tantissimi bambini e ragazzi molto giovani. Non ho una grandissima esperienza calcistica ma non ho mai visto in serie A un’età media così bassa. Magari sarà stato l’effetto dei Mondiali di Atletica che si sono recentemente conclusi, oppure l’elenco dei partecipanti con nomi di fama mondiale. Credo sia irrilevante. Ciò che conta per me è stato vedere come l’Atletica (e lo scrivo con la A maiuscola) unisca e appassioni tutti.
Non c’era “tifo contro” ma solo un incitamento continuo a tutti gli atleti – dalla categoria Ragazzi, fino ad arrivare ai 100m femminili con la Fraser-Pryce (che ha vinto con un notevole 10”98).
Probabilmente proprio questo mix, in cui anche le categorie minori hanno potuto gareggiare di fronte a un grande pubblico, è un ingrediente che fa credere nel futuro di tanti piccoli atleti. Un esempio su tutti? Questa è Angela, dopo aver vinto la sua batteria sui 60m HS.
Le prestazioni sono state notevoli (se non hai mai visto dal vivo una gara dei 100m non puoi capire cosa sia davvero l’esplosione all’uscita dai blocchi), la passione lo è stata ancora di più.
E poi, alla fine, gli atleti che – anziché correre negli spogliatoi – si fermano per tantissimo tempo per firmare autografi, parlare con i ragazzi, incontrare gli appassionati. Su questo, la medaglia d’oro va sicuramente a “Gimbo” Tamberi che – dopo aver fatto con una certa serenità un ottimo 2,30m – si è intrattenuto per più di un’ora per autografi, selfie e scherzare con i suoi sostenitori.
Insomma, una domenica nella quale lo stadio si è riempito per festeggiare uno sport davvero nobile, divertente, e che per 3 ore non è mai stato noioso.
Proprio una domenica ben spesa.