L’uomo non è l’animale più veloce del mondo. Uno gatto domestico ha una velocità di punta di circa 48 km/h. Più di Usain Bolt, che a palla ne fa 45,7. Esatto: se facessero una gara, Bolt rischierebbe di essere battuto dal suo gatto, ammesso che ne abbia uno.
In una gara di resistenza fra cavallo e uomo non è sempre detto che prevalga il cavallo. E quando succede, come a Llanwrtyd Wells nel Galles ogni anno, spesso non è per molti minuti. E parliamo di due animali con muscolatura e potenza completamente diverse.
Il vantaggio dell’uomo
La scienza spiega che il vantaggio dell’uomo è la sudorazione. O meglio: il meccanismo di termoregolazione del corpo che lo mantiene sempre ad una temperatura costante, espellendo il calore quando è in eccesso attraverso il sudore o trattenendolo in caso di bisogno.
La termoregolazione dell’uomo è insomma la più raffinata che esista nel regno animale, tanto da permettergli di non essere l’animale più veloce ma sicuramente quello più resistente alla fatica.
Come avrebbe infatti fatto l’uomo a diventare un animale carnivoro prima dell’invenzione delle armi capaci di cacciare a distanza? Sfiancando le prede che inseguiva, fino a poterle raggiungere da vicino e ucciderle.
Una macchina fatta per correre
Ma non è tutto. Ci sono altri fattori evolutivi che spiegano perché l’uomo è fatto per correre.
- Le dita dei piedi sono allineate con il piede e con le gambe, in modo da favorire una corretta impostazione di corsa, capace anche di cambi di direzione improvvisi
- Ha pochi peli e questo permette alla cute di scambiare più facilmente il calore con l’esterno
- Ha glutei grandi, fatti per correre. I glutei infatti non servono o servono poco per camminare
- Usa la testa per bilanciare il peso e correre con un’impostazione più equilibrata.
Perché ci rompiamo
Allora perché ci capita così spesso di infortunarci? Fasciti, tendiniti, fratture, microfratture: ma non siamo fatti per correre?
Gli infortuni non negano che siamo fatti per correre, ma indicano solo che lo facciamo in maniera sbagliata (impostazione o scarpe non adatte) e che lo facciamo senza allenarci abbastanza. Spesso si inizia a correre non giovani, usando quindi un corpo abituato troppo alla sedentarietà. Per evitare di farsi del male il consiglio più sensato è sempre quello di allenarsi fortificando il corpo. Per correre bene non conta solo correre, ma prepararsi a correre.
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(Tratto da “The Human Body Is Built for Distance“, di Tara Parker-Pope, New York Times – Photo credits Mark)