Quattro titoli diversi tra loro accomunati dalla stessa unica passione. Tecnici, narrativi, emozionali e motivanti. Questi sono i primi quattro titoli che RunLovers ha selezionato per tenerti compagnia sotto l’ombrellone (ma anche davanti al caminetto, suvvia).
Quelli che corrono
Un manuale per cominciare, per continuare, per migliorare di Stefano Baldini
Vincere la medaglia ad Atene nel 2004 dopo Fidippide e Spiridon Louis, proprio nel momento in cui il cordone viene travolto, per Stefano Baldini (oltre all’immensa gioia) rappresenta, ci racconta, un momento di grande responsabilità. Raccontare al mondo l’amore per la corsa. La sua vita stessa. Il libro nasce dall’esigenza di raccogliere e rispondere alle domande ricorrenti che gli vengono poste: che scarpe usi? ma come fai a correre così veloce? cosa mangi e cosa bevi? Stefano Baldini sin dall’introduzione illustra correttamente e in modo chiaro le proprie intenzioni, ovvero quelle di scrivere un manuale suddiviso in tre parti rivolto principalmente alla fascia d’età 30-50 con poco tempo a disposizione e con un crescente desiderio di sentirsi bene con il proprio corpo. Che ha voglia di ricominciare o cominciare a prendersi cura di sé. La prima parte del libro tocca temi come: perché correre, per dimagrire in modo sano, per essere mentalmente più lucidi, per potenziare il cuore, per combattere lo stress e per stimolare gli ormoni. La seconda parte è tutta interamente dedicata al mega capitolone: prima di correre (la motivazione, la scelta, le scarpe, il medico, il resto dell’attrezatura e l’abbigliamento). Per chiudere con la terza parte: stretching, walking, running, personal coach, potenziamento in palestra, diario di atene, la maratona e i migliori risultati raggiunti dall’autore.
Scorrevole, completo e con un linguaggio intuitivo, incisivo e semplice Stefano Baldini confeziona davvero un gran manuale per chi è alle prime armi. Per chi ha voglia di (ri)cominciare e per chi lo ha già fatto da un po’.
L’editore è Mondadori e il prezzo è intorno ai 10 euro mentre per l’ebook intorno ai 7 euro.
Perseverare è umano
di Pietro Trabucchi
La parola è solo una: la resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici. Ricostruire dalle macerie, non perdere mai la positività e le opportunità che la vita offre seppur in modalità diverse. La capacità di guardare la realtà in modo diverso. Intuire e cercare, e non soltanto sperare, nuove strade e percorsi. Con tenacia non arrendersi e affrontare con ottimismo al fine di costruire palazzi di felicità su quelle rovine e detriti. Pietro Trabucchi fa questo. Ci ricorda questa incredibile parola, che per certi versi appare essere l’unica chiave della felicità e dell’immortalità a noi concessa. Una grande lezione quella di ricordare (o far conoscere) cosa sia la resilienza. Già solo questo vale l’acquisto del libro. Pietro Trabucchi fotografa la nostra attuale società, con lucidissima razionalità e semplicità. Rassegnata e incapace di lottare. Analizza in modo molto conciso quanto la gente abbia disimparato a lottare e quanto passivamente patisca gli eventi. Come in preda ad una sorta di depressione perenne. Per dirla in parole povere Pietro Trabucchi, senza volerlo e con molta modestia, sottolinea le due parti della barricata: chi la vita vuole morderla ogni attimo e chi inerme lascia sbranarsi dal nulla. L’introduzione è epica e al tempo stesso scorrevole. Perseverare è umano, Impegno-talento-motivazione, Automotivazione, Convincersi di farcela sono i capitoli che ti fanno letteralmente divorare questo viaggio con Trabucchi. Lo sport, la corsa, diventa metafora di vita necessaria per capire su cosa si deve lavorare e anche sul come. Perseverare è umano. Diabolico è solo arrendersi.
Un libro per tutti. Un insegnamento importante. Un promemoria per non dimenticare mai quello che mai si dovrebbe. Quello che nell’esistenza di ognuno dovrebbe essere davvero importante.
“Ci sono tre grandi cose al mondo: gli oceani, le montagne e una persona motivata”. Winston Churchill
L’editore è Corbaccio e il prezzo è di 15 euro ma si trova anche sotto i 12. Il formato Kindle esiste e si trova intorno ai 9 euro.
Andiamo a Correre
di Fulvio Massini
Fulvio Massini con questo libro, diciamolo, ha intenzione di fare soltanto una cosa: scrivere la Bibbia tecnica per i Runner. Senza girarci tanto con le parole. Si comincia con la prefazione di Linus, che evoca il primo ricordo che ha di Fulvio Massini. Era la sua seconda maratona di New York (2003). Aveva il classico e fastidioso mal di schiena del podista, racconta Linus, e in albergo Fulvio lo obbligò a tornare in camera e a mettersi le scarpe per correre lungo il perimetro dell’isolato spiegando che quello era l’unico modo per alleviare il fastidio il giorno dopo. Quello che segue, dopo il ringraziamento di Linus, è un manuale che definirlo completo appare riduttivo. Un libro per chi vuole cominciare, ha cominciato e vuole continuare (soprattutto). Fulvio Massini sottolinea l’entusiasmo del runner che tende a coinvolgere le persone che gli stanno vicino e come riesca addirittura a influenzarle. Si prefigge di trasferire agli altri le sue esperienze per migliorare la qualità della vita utilizzando la corsa di endurance. Il Capitolo 1 si apre con iniziare a correre, la mia esperienza, le fasi della corsa, correre più forte per poi continuare con il secondo capitolo interamente dedicato alle scarpe e all’abbigliamento. Si continua con Allenarsi a correre senza correre, la ginnastica propriocettiva, la tonificazione muscolare, il core stability, gli esercizi di impulso per poi arrivare al Capitolo 4 con i test per la corsa di endurance: il colloquio, le indicazioni generali, le regole per effettuare i test da campo, talk test, il BAS test e tantissimo altro. Come allenarsi, l’overtraining, il riposo, la mancanza di allenamento, gli allunghi, iniziare a correre in palestra, correre fino a 60 minuti e poi 90. Un capitolo fondamentale dedicato all’alimentazione con i radicali liberi, gli antiossidanti, i micronutrienti, i nutrienti, bere per correre e gli integratori alimentare. Ma non è finita perché ancora capitoli su capitoli con goal setting, self-talk, l’imagery, il crampo e tutti gli infortuni. Un libro immancabile nella libreria di un Runner. Assolutamente immnancabile.
L’editore è Rizzoli e il prezzo di copertina è intorno ai 15 euro. Possibile il formato ebook intorno ai 10 euro.
L’arte del Correre
di Haruki Murakami
Haruki Murakami è stato tradotto in cinquanta lingue e i suoi best seller hanno venduto milioni di copie. Norwegian Wood, kafka sulla spiaggia, 1q84, Nel segno della pecora, World Fantasy Award sono solo alcuni titoli di questo grande narratore e genio. Mortificante quindi sentire ancora in giro bieche critiche rivolte all’arte del correre. C’è chi se ne innamora certo, ma è anche un libro di categoria abbastanza contestato. Perché ? Perché non è un manuale. Qui dentro non potrai trovarci cosa mangiare a colazione e una tabella di allenamento. Si trova altro. Qualcosa di veramente personale e profondo. Un regalo che un grande scrittore ci consegna. La tecnica, i consigli e tutto quello che ci occorre imboccato con un cucchiaino possiamo tranquillamente trovarlo da un’altra parte. Un libro autobiografico di un grande maratoneta, che ha solo da insegnare e che di maratone ne ha corso qualcosa come venti più qualche ultramaratona e partecipato anche a gare di Triathlon. Murakami descrive il parallellismo tra corsa e scrittura come complementari: la disciplina, la regolarità e la voglia per certi versi di isolarsi e creare-vincere e raggiungere obiettivi in solitaria. Al contrario di molti testi non incita a fare di più e spingersi oltre ogni limite personale quanto a godere a pieno dei risultati ottenuti e la capacità di mantenere costante la motivazione per la passione (I Giapponesi a riguardo, per cultura e dna diciamo hanno solo da insegnare in quanto a equilibrio interiore). Il linguaggio di Murakami, sin dalle prime righe, si impone come un romanzo autobiografico a tutti gli effetti. Il fluire delle parole e la narrativa tutta fanno di questo libro un percorso interiore di cui godere e trarre spunto. Si parla di un uomo che ha compiuto l’ultramaratona di cento chilometri che ha luogo ogni anno in giugno al Lago di Saroma, nell’Hokkaido, dove non c’è stagione delle piogge. “Non sono una persona, sono una pura e semplice macchina. E visto che sono una macchina, non ho bisogno di sentire proprio nulla. Devo solo andare avanti”, questo dice di essersi ripetuto dal cinquantesimo chilometro sino al centesimo. Quello che racconta è la sensazione metafisica. Il non percepire nulla. L’uscire dal corpo per ritrovarsi in un’altra dimensione e non provare stanchezza. Chi ha amato Murakami perché debitore di avventure indimenticabili non può non leggere questo libro. Chi non sa chi sia Murakami può rimediare con la sconvolgente certezza che questa è la sua vita sì, ma che ne racconta di altre in modo indimenticabile.
L’editore è Einaudi e il prezzo è di 18 euro. Possibile il formato ebook generalmente venduto intorno ai 12 euro.
“L’arte di correre” di Murakami non mi è piaciuto molto, l’ho trovato un po’ spocchiosetto, come quei runner che se non stai sotto un certo tempo su una certa distanza ti guardano dall’alto in basso. Impressione mia, of course, sarà che il Murakami recente mi pare abbia esaurito ciò che aveva da dire e che aveva invece detto con grande maestria nei primi romanzi.
Imperdibile invece – e meravigliosissimo – “Correre con il branco”, di Mark Rowlands, del quale avevate parlato anche voi.