Io parlo da solo: il runner invisibile

No, non è una critica tardiva (quasi vent’anni dopo) al film di Bertolucci ma un vizio che, grazie a un post che Chiara ha pubblicato nel nostro gruppo Facebook (sei già iscritto, vero?), mi sono reso conto di non essere l’unico ad avere. E quindi ecco la mia confessione.

L’alibi e l’invisibilità

“Per capire se sei dentro alla tua zona aerobica dovresti riuscire a sostenere una conversazione correndo”. Così si legge nei libri ma se corri da solo come fai? Facile, parli da solo, come un pazzo! E questo è sicuramente l’alibi.

In realtà per me le cose vanno un po’ diversamente. La corsa è l’unico momento in cui sono solo con me stesso e quindi mi viene naturale riflettere e pensare ad alta voce. Poco importa se io – di fatto – non sia realmente solo, perché quando corro mi sento come in una bolla. Unica e impenetrabile. Dove posso vedere e sentire gli altri ma loro non possono vedere o sentire me. Insomma, mi sento un runner invisibile e impercettibile.

Non importa che io stia facendo un allenamento programmato che richieda la mia concentrazione oppure una corsa in scioltezza per svuotare la mente. In entrambi i casi mi sento da solo – nonostante i saluti dei passanti o degli altri runner che incontro. Forse dipende dalla concentrazione, forse dipende dalla mente totalmente svuotata o forse dipende dal sapere che quello è un momento solo mio. Io comunque parlo, canto e – a volte – ballo mentre corro.

Il momento della felicità

La corsa è sempre – anche quando piove, nevica o stai facendo le ripetute – un momento di grande gioia. E viene naturale lasciarsi andare e comunicare questa gioia. Anche perdendo alcuni freni inibitori. Perdita giustificata perché quando stai correndo vieni percepito anche dagli altri come tu fossi in una dimensione diversa. Un eroe per alcuni, un pirla per molti altri. Ma chissenefrega. Mi sto divertendo e quindi non mi interessa a cosa pensa la gente.

Io parlo, canto e ballo mentre corro. Ed è il mio personalissimo modo per sentirmi solo e libero.

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