I Runner scelgono il Gelato Artigianale

Comincia così l’ennesimo frenetico – e inutile dato che porta la mia firma – ticchettio sul Gelato. E lo so che ti senti già inerme e scocciato. Come quando davanti al telegiornale sei sottoposto, a chiusura della cronaca e news, al temutissimo e odiato “inutile” Meteo (diteci che dobbiamo patire le pene dell’inferno per altri due mesi e fatela finita con calcoli, pronostici, studi e informazioni rassicuranti tipo “L’estate più calda dall’estinzione del Tyrannosaurus!”). E poi i consigli per star fresco e l’invito a bere di più. Immagini di repertorio fontana-piedi a mollo. Tutto condito da ombrelloni dall’alba al tramonto fino alle luci stroboscopiche di discoteche sulla sabbia e cocktail pieni di menta. Dalla Riviera Romagnola passando per la Sardegna sino ad arrivare in Puglia, Sicilia e isole minori. Non so tu ma io ormai tento di capire se la signora con il bikini azzurro l’ho già vista l’anno scorso su Rai Uno – il mondo è piccolo in fondo – o se siano semplici comparse riesumate all’uopo.

Il gelato è un po’ come il panettone a Natale, no? L’essenza, proprio. Dell’estate ma più del ricordo. Che fa tornar bambini e ti catapulta in quei pomeriggi spensierati. Che ti rigenera tra orde di turisti impazziti (e tu ne fai ahimè parte, nonostante la negazione) mentre tenti di capacitarti di come sia possibile. Perché quella sarà la tua unica settimana di vacanza. In fila davanti a qualche museo. Stretto come una sardina su una spiaggia. Accaldato con il navigatore in mano in cerca di un ristorantino non troppo affollato in una città europea (spaghettiiiiiiiii!). Perché, per quanto ci possiamo sforzare di uplodare su instagram il panorama più bello, il tramonto più romantico con in mano un cocktail e le nostre gambette-wurstel che guardano l’orizzonte, c’è da dire che ormai pure le vacanze sono uno stress (come si fa a essere ottimisti con quaranta gradi all’ombra?).

Quelle vere, sarebbero da SOLI. SOLI con un cono gelato dal peso specifico di almeno un chilo e duecento grammi. A fissare SOLI un tramonto (dentro una vasca di gelato?). Senza telefono. Senza rumori. Senza dover rendere conto a nessuno della propria geolocalizzazione e spostamenti. Immagine stereotipata dell’isola deserta? Assolutamente sì. Sono ESAURITAAAAAA ok? Voglio stare da sola con una tonnellata di gelato e godermi le mie stramaledettissime vacanze, ok? Oggi voglio lamentarmi di tutto e tutti e idolatrare l’unico e vero Dio dell’Olimpo: IL SACRO GELATO! Nessuno osi dire che qualcuno ami il gelato più di me, d’accordo? (alla Wanna Marchi, sì). Un gelato e la contemplazione dell’oblio in solitudine. Una corsa in solitudine. Un altro gelato. Una dormita. Una corsa con un gelato in mano. Una corsa verso la gelateria. E così via, fino al ricovero forzato in una struttura per crollo psicologico definitivo. Questa è per me la felicità. Questa sarebbe una BELLA Estate, Signora mia.

Ora mi schiaffeggio e tento di mantenere il controllo tornando vagamente seria (?). Il gelato non è più quello degli anni ottanta, ovvero un composto di latte di dubbia origine colorato con polverine, aromi e gusto puffo (quanto mi piaceva il gusto puffo!). Non è più un agglomerato di zucchero insulso lucidato con prodotti chimici dal bianco accecante. Non è più, anzi, solo questo. Perché purtroppo in giro qualcosa del genere gira indisturbato. Nota fondamentale per ricordarci ancora una volta che basta prestare attenzione nella scelta. Anche molti gelati confezionati, demonizzati e ricchi di schifezze, hanno cambiato veste e si sono adattati a un contesto alimentare più sano. Lasciarsi affascinare da gelaterie con vaschette stracolme fino al tetto del contenitore refrigerante con ottomilatonnellate di zuccherini e sfumature arcobaleno è un po’ come essere dei piccoli Ciuchini che hanno seguito Lucignolo nel Paese dei Balocchi. Controllare gli ingredienti, che obbligatoriamente devono essere esposti, non è roba da schizofrenici fissati che non hanno nulla da fare ma semplicemente un comportamento raziocinante. I bimbi chiaramente verranno attratti da palline colorate e gusto fragola rosa shocking, che manco una gonna di Paris Hilton, ma teoricamente per noi che abbiamo superato (io da poco, eh) la maggiore età il discorso cambia.

Il gelato è l’ennesima riprova che il mondo dell’alimentazione nell’ultimo decennio ha subito un cambiamento radicale, innescando (evvivailcielo) messaggi importanti volti a tutelare la propria salute.

Il gelato artigianale sostiene la Ricerca Scientifica (e viceversa)

Il gelato artigianale, nella fattispecie, è diventato simbolo di una delle più importanti divulgazioni che sta diffondendosi in Italia e nel Mondo tutto; ovvero erudire noi popolo sulla strettissima correlazione, ormai binomio indissolubile, salute-alimentazione.

“La scienza negli ultimi venti anni ha fatto dei passi in avanti straordinari. Oggi conosciamo di più sulle malattie di quanto conoscevamo nel passato. Abbiamo fatto più progressi negli ultimi venti anni che nei duemila anni precedenti. Noi come fondazione facciamo di tutto, ma proprio di tutto, per diffondere tra la popolazione questi messaggi scientifici perché la scienza sia amata dalle persone. Amata e rispettata dalle persone”
Umberto Veronesi.

“La fondazione Umberto Veronesi è nata undici anni fa con lo scopo del progresso della scienza. All’interno del progresso uno degli ambiti in cui siamo particolarmente attivi è quella della ricerca scientifica mirata soprattutto alla prevenzione e oggi sappiamo che la prevenzione passa in gran parte attraverso una corretta alimentazione. Grazie a gelatoartigianalefabene.it possiamo diffondere un messaggio riguardante la corretta alimentazione attraverso la diffusione di un alimento sano come il gelato artigianale e contemporanemente sostenere la ricerca scientifica”.
Paolo Veronesi Presidente della Fondazione Umberto Veronesi.

Ci sono sempre le solite Diete monotematiche, che puoi trovare in ogni rivista, dove si abbina a una dieta bilanciata un unico pasto completamente composto dal gelato (finalmente una dieta che ci piace!).

La Dieta del Gelato

  • La mattina uno yogurt con i cereali.
  • A metà mattina un frutto.
  • A pranzo una ricca macedonia con il gelato e delle cialdine o biscottini (noi siculi ci diamo giù di brutto con granita e brioche, sì).
  • A cena una porzione di pesce arrosto, verdurine e olio extra vergine d’oliva.

Il giorno dopo il gelato a cena abbinando la pasta a pranzo e così via. Sempre cinque pasti. Tanta frutta e verdura. Bilanciamento di Carboidrati, Grassi e Proteine e blablabla, sì.

Il gelato, e lo dice anche Fulvio Massini nella sua Bibbia che ogni Runner dovrebbe avere sul comodino, è un pasto ottimo per i Runner ed è perfetto anche per il pre e dopo corsa. Inserirlo in una dieta equilibrata e bilanciata e conoscere gli ingredienti però (sottolineato con un evidenziatore glitterato) è fondamentale per poterne fare anche un meraviglioso “abuso”. Un gelato non compromette nulla se sai di che gelato stai parlando. Un po’ come l’insalata. Un’insalata di lattuga e pomodoro è ben diversa da una con pollo, maionese, tocchetti di parmigiano, pomodorini e bacon.

“Ho mangiato un’insalata”. “Ho un mangiato un gelato”. Lasciano il tempo che trovano come affermazioni. Un gelato, con tutte le attenzioni del caso, può essere composto da latte intero, scremato o parzialmente, vegetale o esserne esente (quelli di frutta generalmente). Con panna o senza. Con uova o senza. Con grassi o senza. E così via all’infinito. Certo non si deve star lì con la calcolatrice in mano ma non ci vuole neanche il mio genio inesistente a sostenere che un gelato Nocciola e Panna è qualcosa di leggermente diverso da un gelato alla Fragola. Sembra un’ovvietà? Non lo è per tutti. Non tutti hanno voglia di saperne di più. Molti credono che informarsi e saperne di più riguardo gli alimenti sia un atteggiamento psicotico e la frase “Macchettefrega! Il gelato gusto puffocolorato con la panna è più buono!” per quanto agghiacciante possa essere, è una dura realtà. Tutto sta nel livello di cultura, come sempre, in fondo.

Il gelato gustopuffocolorato sarà pure buono (e non ho dubbi) ma la Fondazione Veronesi e la promozione del gelato artigianale dubito fortemente lo inserirebbero nella top ten degli alimenti salutari. Correre significa amarsi alla stessa stregua di alimentarsi. Largo quindi all’eccezione del gustopuffocolorato, come le creme alla gianduja e junk food perché è giusto ma nella quotidianità no (e il no l’ho detto battendo la mano sulla scrivania giusto perché sono molto calma, oggi).

Preparare in casa in gelato

Non è semplice: di più! Occorrono pochissimi ingredienti, due minuti di fatica e un freezer (non occorre affatto la gelatiera). Grazie alla vastità di scelta si possono trovare moltissime alternative al latte; senza dimenticare che le granite rimangono un’alternativa ancor più leggera in quanto composte semplicemente da acqua e frutta. Il latte di avena è perfetto per la preparazione del gelato e ha dosi significative di proteine vegetali con un basso indice glicemico. Il latte di mandorle è molto nutriente e contiene oltre alle proteine anche una dose di grassi, omega 3 e calcio.

RunLovers oggi ti propone un classico con uova e panna (che può essere sostituito dal latte sia intero che parzialmente scremato) al gusto di Tè verde e uno interamente composto da banana senza zucchero, latte, uova e panna: solo Banana! (E “Banannnaaaa!!” e detto come i Minion, naturalmente). La banana infatti è l’alleata numero uno per la preparazione di gelati fatti in casa, se non si ha voglia di metterci troppi ingredienti. Riesce infatti a rendere cremoso il gelato conferendogli un aspetto incredibilmente vellutato e morbido. Non ci credi? Prova. Ne resterai piacevolmente sorpreso. La cosa incredibile è il gusto. Una semplice banana ghiacciata e frullata senza aggiungere alcun tipo di zucchero, composto grasso o uova sembrerà un vero e proprio gelato. La domanda “ma allora perché mai dovrei mangiare schifezze in giro?” quando ti renderai conto del pochissimo tempo e fatica che occorre per prepararlo, arriverà come un fulmine a ciel sereno (magari ci fosse un temporale!).

Qualche informazione?

  • Se non hai la gelatiera per aumentare il volume del gelato usa una forchetta. Richiede maggiore sforzo sì ma è efficace e ti fa tornare indietro nel tempo (mia Nonna, da brava sicula, preparava la granita originale così e nessuna mai sinora l’ha battuta. Come potrebbe del resto?). Fa incamerare aria e rende tutto molto più cremoso.
  • Conserva in contenitori adatti per il freezer e non riempire mai sino all’orlo perché vi sarà un aumento di volume (non nella granita) e le manovre con la forchetta saranno più semplici (metti il contenitore in freezer prima di versare la tua crema).
  • Copri sempre il contenitore in modo che non venga contaminato da odori e di conseguenza sapori degli altri prodotti che hai in freezer.
  • La temperatura ideale dovrebbe mantenersi a circa -18 gradi. Più il congelatore è freddo e più in fretta si congelerà creando cristalli di ghiaccio più piccoli che renderanno il gelato più omogeneo.
  • Dopo quaranta minuti circa che hai messo il tuo gelato in freezer, tiralo fuori e controlla il grado di congelamento. Picchiettalo con la forchetta e rigiralo un po’. Fai questa operazione diverse volte fino a ottenere la consistenza giusta. Rimescolando il gelato a mano si frantumano i cristalli di ghiaccio. Più si mescola e rimescola mentre si congela più la consistenza sarà fine, setosa e vellutata.
  • Se metti una parte alcolica nel tuo gelato ricorda che l’alcol abbassa il punto di congelamento.
  • Non vuoi usare la panna? Prova con i formaggi freschi. Sono perfetti tanto quanto lo Yogurt. Il mascarpone? L’idillio. Più grasso è, ahimè, e più diventa cremoso (ma non è detto che lo sia solo con tanto grasso, oh!).
  • Ricongelare un gelato non è una cosa furba perché si indurirebbe eccessivamente.
  • Nei sorbetti molto spesso c’è l’albume. Nelle creme gelato panna, latte e uova. Nei gelati di frutta raramente c’è il latte. Nelle granite non c’è mai la presenza di latte e derivati animali.

Il Gelato al Tè Verde

Per 6 persone

  • 3 uova
  • 90 grammi di zucchero
  • 2 dl di panna fresca
  • 2 cucchiai di tè verde matcha

(base perfetta per essere aromatizzata semplicemente con la vaniglia, con il cacao o così al naturale e poi arricchita da pezzi di frutta fresca, secca o a scaglie. Il Tè verde è solo un esempio, oltre ad essere incredibilmente buono in questa semplicissima elaborazione).

Prepara il tè versando i cucchiai di tè verde in una ciotolina con acqua non troppo calda. Scioglilo con l’aiuto di una piccola frusta. Sbatti i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso e versa poi il tè amalgamando tutto per bene. Con l’aiuto di una frusta elettrica monta la panna ben fredda. Pulisci le fruste e monta gli albumi a neve ferma. Unisci i due composti delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto sino a ottenere una crema soffice. Versala in uno stampo e lascia congelare almeno tre ore. Procedi ogni mezzora rompendo con la forchetta i cristalli di ghiaccio.

(Il tè verde, soprattutto il matcha si abbina benissimo al cioccolato bianco. Puoi quindi arricchirlo con gocce, scaglie o pezzotti e poi ne riparliamo)

Il Gelato alla Banana e Cannella

Taglia a fette due banane (per una persona è una porzione abbondante ma perché mai non esagerare?) e riponile in un sacchetto di quelli richiudibili perfetti per il freezer. Quando la banana è completamente congelata frullala per bene aggiungendo pochissima acqua (o se preferisci del latte vegetale o non. Ai fini della preparazione e della cremosità non occorre). Un pizzico di cannella o vaniglia se preferisci e via di frullatore. Finito? Sì. Incredibile ma vero. Arricchisci con noci, mandorle, nocciole, frutta fresca e granella di qualsivoglia tipo (ma pure con una colata di cioccolato fondente fuso).

Sbaglio o somiglio (magariiiiiiii) a Elisabetta Canalis quando ha spiegato come fare il pollo alla piastra su una famosa rivista di cultura da spiaggia: “Prendi il petto di pollo e mettilo sulla piastra” (?!)?

 

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5 COMMENTS

  1. <3 <3 <3 grazie a questi post mantengo una parvenza di razionalità in questi giorni irrespirabili. ma non so se sopravviverò all'arrivo di agosto o.o

  2. Premessa: esperienza in cucina zero (solo lo stretto indispensabile per sopravvivere, dopo lunghe spiegazioni di mamma/nonna/moglie). Trasloco, cucina nuova e girando su Runlovers trovo questo post. Scatta la voglia di tentare. Risultato: SPETTACOLARE. Come anche per la corsa sono partito dal ABC: gelato alla banana. Il risultato è stato meraviglioso: un goccio di acqua e il tritatutto hanno creato una crema morbidissima.
    Un suggerimento dato dall’esperienza pratica: ho tagliato due banane a fette e ho messo tutti i pezzi nello stesso sacchetto del freezer, col risultato di ottenere un bel blocchetto di ghiaccio che ho poi dovuto rompere per metterlo nel tritatutto. La prossima volta dividerò i pezzi in più sacchetti, in modo da rendere più facile l’operazione.
    Una domanda per finire: la preparazione deve essere fatta al momento di servire il gelato o si possono frullare i pezzi e conservare il gelato per qualche tempo?

    • Domenico sono felicissima sai? Ti ringrazio infinitamente per avermi scritto.
      Hai provato a mettere nel freezer anche del gelato (anche greco zero grassi non zuccherato) e poi frullarlo con banane e noci? Nonostante io preferisca senza dubbio questo semplice (ma aggiungo sempre la cannella).
      Ho provato a farlo prima ma ti dirò la verità: non è la stessa cosa purtroppo.

      Ultimamente lo sto facendo anche con i fichi ghiacchiati. Un delirio di bontà!
      Grazie ancora per averci scritto!

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