Tra gli articoli pubblicati da RunLovers abbiamo analizzato varie volte qual è il modo migliore per correre in pianura, abbiamo anche già visto come si corre in discesa, a questo punto manca una sola pendenza da affrontare: la salita.
Correre in salita è sicuramente la tipologia di percorso più impegnativa che c’è ma è uno strumento estremamente utile per chi si vuole migliorare e per chi ha intenzione di cominciare ad approcciare il mondo del trail.
Come si corre in salita?
I consigli che da più parte si trovano indicano alcuni accorgimenti da prendere per correre in maniera più efficace e meno dispendiosa quando si incontra una salita. Tali accorgimenti sono:
– Accorcia il passo
– Aumenta la frequenza
– Inclina lievemente il busto in avanti
– Muovi molto le braccia
– Distribuisci lo sforzo (non partire a cannone insomma)
Perché è difficile
Semplicemente, correre in salita è più complicato perché richiede di sollevare il nostro corpo e, al tempo stesso, spingerlo in avanti. Ecco dunque che l’azione richiede un impegno maggiore e ci porta a fare un’azione molto più dispendiosa rispetto alla corsa in piano.
I vantaggi
Il vantaggio principale è quello di aumentare la forza. Correre in una condizione avversa come quando si incontra un piano inclinato ci costringe a mutare la nostra azione di corsa. La conseguenza immediata è che il passo si abbassa e siamo portati a lavorare molto più di forza che di elasticità.
Le salite ideali
A dirla tutta non esiste una salita ideale, qualsiasi tratto in pendenza può andare bene. Si può partire con il classico cavalcavia e poi cercare qualche zona collinare o montuosa per lavorare su questo tipo di pendenza. In assenza di colline si può provare ad arrabattarsi in qualche modo, so di gente che andava ad allenarsi sulle rampe dei parcheggi a piani! Ovviamente il passo andrà regolato a seconda della pendenza e della lunghezza della salita da affrontare.
Se poi sei bravo puoi andare a fare questo:
Che tipologia di scarpe posso usare in salita per diminuire i traumi?