Correre con la mente, il corpo e lo spirito

Una doverosa premessa: in pochissime parole, se Twitter non esistesse non esisterebbe neanche RunLovers. Noi che lo facciamo e quasi tutti quelli che ci collaborano ci siamo siamo conosciuti proprio grazie a Twitter. Con Twitter abbiamo scoperto di avere interessi comuni, fra i quali proprio quello della corsa. Un giorno abbiamo deciso di condividere sempre di più questa passione e l’abbiamo fatto fondando RunLovers e parlandone. Ovviamente su Twitter. Quando abbiamo letto questo articolo che parlava di noi di Livia Iacolare – che è stata Manager of Media Partnerships for Italy a Twitter (ora è a Facebook) – ci siamo davvero commossi, perché ci ringraziava e perché era molto bello. E siccome a Twitter dobbiamo molto le abbiamo chiesto di poterlo pubblicare. Eccolo. 

Ho iniziato a correre e la mia vita è cambiata.
Sono passati quasi due mesi da quando ho messo le mie scarpe da running e ho deciso di esplorare la città – e anche me stessa. Correre è diventata una forma di meditazione, un modo per dimenticare il rumore costante dei miei pensieri e per concentrarmi su un’attività molto specifica: mettere un piede davanti all’altro.
La fatica fisica è una cosa così preziosa eppure così sottovalutata; quando torniamo a casa dopo aver trascorso la maggior parte del nostro tempo a fare brainstorming, a pensare a possibili soluzioni a problemi – alla fine forse ne creiamo ancora di più. A fine giornata il nostro cervello è esausto e ci sentiamo incapaci di fare qualsiasi cosa. Una mente stanca è inutile e rende tutto più difficile. Al contrario, sfiancare il  corpo alleggerisce e fa spazio al riposo e alla tranquillità.
Corro un giorno sì e uno no e il solo pensiero di tornare a casa, cambiarmi e uscire indipendentemente dalle condizioni meteo mi carica: una volta la pioggia e il vento mi scoraggiavano, ora li vedo come nuove sfide. Non ho paura di scollegare la mia mente e il mio corpo lasciandogli eseguire un’azione automatica, perché è l’unico modo che conosco per nutrire anche il mio spirito.
Come ho già detto, dedicare già molte attenzioni alla mia mente durante il giorno assorbe la maggior parte delle mie energie. Credo anche che le parole di Cartesio «penso dunque sono» abbiano rovinato in un certo senso la civiltà occidentale: non siamo definiti solo dai nostri pensieri (mente), ma anche dalle nostre azioni (corpo) e dalle nostre convinzioni (lo spirito). Dobbiamo cercare di equilibrare questi tre elementi, anche se a volte può sembrare difficile.
Coltivare lo spirito è la parte più difficile… Puoi nutrire la mente con buoni film e libri incredibili e puoi nutrire il corpo con dell’ottimo cibo. Ma lo spirito vive di qualcosa che non è né fisico né intellettuale. Lo spirito è tutto ciò che ci tiene in vita; è la nostra motivazione, la nostra fiamma interiore che ci fa sentire unici e – allo stesso tempo – collegati al resto del mondo. Correre mi sta aiutando ad esserne consapevole e mi ha fatto intraprendere un cammino spirituale.
E ora alcune cose geek …
Ho scoperto che mi piace molto di più correre di sera: riesco ad esplorare la città e produco endorfine alla fine della giornata, cosa che dopo mi dà un grande benessere. Per monitorare le mie run uso RunKeeper e il mio programma di allenamento – che tra l’altro raccomando – è quella di The Guardian (principiante e avanzato). Questa è la mia playlist preferita (disponibile su Spotify). E complimenti particolari a RunLovers, che mi ha molto motivata ad iniziare.

(Photo Credits from Unsplash By David Marcu)

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