Anni fa quando non sapevo cuocere un uovo sodo (anche adesso ho difficoltà perché mica è così semplice come sembra) guardavo estasiata la mia amica, all’epoca sfornatrice di ciambelle seriale. Con gli occhi sognanti e sbirluccicosi da Lemure mi dicevo che anche io un giorno, quando sarei stata grande, avrei creato dal nulla un piccolo sogno da forno come nelle fiabe. Come Biancaneve tra passerotti che lavano i piatti e Nani affamati di ritorno dalla Miniera (avevamo entrambe 25 anni e questa la dice lunga). Invece lei sfornava e io mangiavo (in qualche modo dovevo pur arrivare a 140 chili, no?)
Pur non essendo mai stata adepta delle cose semplici – chiedimi di farti il sushi in mille varianti ma non la pastasciutta. Perché fare una torta a otto piani e porsi obiettivi inarrivabili è il mio mestiere, posso così deludermi costantemente – questa è in assoluto la Ciambella che amo più preparare. Incredibile come nella sua sorprendente semplicità riscuota successo sempre. In qualunque circostanza. Perfetta per la colazione e la merenda si conserva benissimo, a patto che non prenda troppa umidità. Il solito posto fresco e asciutto, insomma. Il fatto di non dover adoperare nessuna bilancia, fare calcoli o quantificare dosi precise ti fa tornare indietro nel tempo. La classica ricetta della nonna, insomma. Quella in cui devi sentirlo l’impasto. Devi aggiungere e togliere senza indicazioni. Devi decidere tu cosa viene prima e cosa dopo. Ma se viene tutto insieme, bene uguale. Se vuoi più bianco o nero. Se la vuoi con o senza buco e se alla fine non tutte davvero riescono. Una ciambella che ti ricorda quello che di più semplice c’è: la gioia di un dolce, il ricordo di un grembiule sporco, un dito infilato nell’impasto ancora crudo e i pomeriggi dove dicevi ancora “quando sarò grande”.
Io lo faccio ancora oggi. E questa ciambella mi ricorda il mio papà. L’unica ricetta che abbiamo preparato insieme. Sarà per questo che mi farà per sempre sentire piccolina. Papà, runner sino al midollo, la mangiava molto spesso dopo aver macinato chilometri su chilometri attorno all’Etna (ed entro sera la finiva quasi, ma questa è un’altra storia).
Ingredienti
per una Ciambella (teglia di 20 centimetri)- 6/8 persone (ma già tre si tireranno i capelli per averla tutta!)
- 3 Bicchieri di Farina
- 2 Bicchieri di Zucchero, meglio se di canna
- 1 Bicchiere di Latte (anche vegetale) o Yogurt o Formaggio cremoso a scelta
- 1 Bicchiere di Olio extra vergine d’oliva
- 3 uova
- 1 Bustina di Lievito per dolci
- aroma che preferisci: scorza di limone o arancia, cannella, vaniglia, essenze
(indicativamente un bicchiere di 125 gr o 130 gr per i più precisini, ecco)
Per la versione Marmorizzata (come nella foto) adopera 2 bicchieri e mezzo di farina e uno scarso di cacao amaro in polvere. Per una versione che sappia ancor più di cacao 2 bicchieri di farina e uno e mezzo di cacao amaro in polvere.
Procedimento? Niente di più semplice. Versa tutti gli ingredienti in un recipiente e lavora con la frusta elettrica (puoi farlo anche con un bel cucchiaione come facevano gli antichi e ottenere dei bicipiti da invidia!). Ottenuto un composto omogeneo e vellutato (più la lavori meglio è) versa nella teglia leggermente imburrata o oliata (se adoperi il silicone non ve ne è bisogno) e inforna a 180 già caldo per 30 minuti. Trascorso il tempo fai la prova stecchino (se non ne hai uno in casa uno spaghetto ti salverà!). Infila lo stecchino. Se vien fuori asciutto allora il tempo trascorso sarà bastato. Al contrario allunga di qualche minuto la cottura. Sforna e lascia raffreddare prima di servire.
La consistenza
In questa preparazione bisogna prestare attenzione solo ad una cosa: la consistenza. Se vedi che è troppo compatto il composto (forse le uova erano troppo piccole?) aggiungi un altro po’ di latte o yogurt. Se vedi che è troppo liquido il composto (forse le uova erano troppo grandi?) aggiungi senza timore un altro po’ di farina.
Come si fa la versione marmorizzata? Niente di più semplice. Lavora tutti gli ingredienti tranne il cacao amaro. Una volta ottenuto il tuo composto preleva una parte e lavorala con il cacao amaro. La quantità la decidi tu ed è per questo che le dosi del cacao sono indicative. Puoi decidere a quel punto di farne o metà bianca e l’altra al cacao, oppure versare quest’ultimo in superficie e rigirare con uno stecchino (o a fondo) creando dei giochi visivi al limite del poetico.
Per una versione totalmente cioccolatosa: mischia il cacao amaro in polvere insieme a tutti gli altri ingredienti (quanto mi piace dire le ovvietà!)
Oltre questa buona torta,cos altro si potrebbe mangiare a merenda? grazie