Molti lo aspettavano da mesi e – finalmente dopo la presentazione a settembre 2014 – venerdì 26 giugno è arrivato in Italia il tanto atteso Apple Watch. Dopo qualche giorno di utilizzo e un paio di corse, è il momento di una recensione veloce con le prime impressioni.
L’estetica dello smartwatch Apple è sicuramente l’elemento che colpisce di più: ogni singolo dettaglio costruttivo è progettato e realizzato per essere perfetto e – nell’insieme – trasmette una sensazione di modernità senza farti necessariamente sentire Michael Knight che chiama KITT parlando a un orologio futuristico. Anzi, per certi versi, la versione in acciaio (Apple Watch) ha un gusto molto retrò e ti rendi conto di indossare un oggetto di design che non passerà di moda, perché è lui stesso a definire la moda. Insomma, Jony Ive ha fatto un ottimo lavoro anche questa volta.
Ma come va?
Diciamo che per rispondere a questa domanda è necessario distinguere tra utilizzo quotidiano e sportivo perché i due mondi hanno risultati estremamente diversi pur essendo accomunati dall’approccio generale.
L’uso quotidiano
A prescindere dal suo uso tradizionale come orologio, dato che esistono oggetti che misurano l’ora con uguale efficacia che costano un centesimo rispetto ad Apple Watch – lo smartwatch di Cupertino è un ottimo centro di controllo che ti permette di avere uno sguardo generale su notifiche e funzionalità del telefono senza necessariamente prendere in mano iPhone. Avvisi, notifiche, sveglie e attività social sono sempre sotto controllo. Sotto il TUO controllo. Perché lo specifico? Perché è possibile impostare il dispositivo in modo da essere discreto e non disturbare in modo arrogante, avvisandoti ogni 2 minuti perché ricevi una mail o qualcuno ti ha menzionato su Twitter.
Ho provato molti smartwatch e – non parlo da impallinato fanboy Apple – questo è l’unico che riesco a usare senza sentirmi vessato da una tecnologia che si impone su di me (ma anche senza sentirmi un cretino). È uno strumento utile anche se non fa niente che iPhone non faccia già, semplicemente ti permette di farlo più velocemente e con naturalezza – e non credo questo sia poco.
Scorrendo il dito verso il basso vedi le notifiche, mentre verso l’alto accedi a Sguardi: una raccolta personalizzabile di app veloci che ti permettono di accedere velocemente alle attività principali.
“Ma di cardiofrequenzimetro, attività, corsa, etc etc quando parli?” mi chiederai. Adesso!
L’uso sportivo
Apple Watch ha il sensore cardio incluso e quindi farebbe pensare di essere un cardio-GPS con moltissime potenzialità per un runner evoluto. Invece non è così. Innanzitutto perché non ha il sensore GPS integrato (ti costringe a correre anche con iPhone) e perché gli sviluppatori di app non hanno accesso ai dati provenienti dal sensore cardio.
Abbiamo però davanti un dispositivo che si integra perfettamente con la vita quotidiana e tratta lo sport alla stessa maniera e questa cosa a me piace molto. La funzionalità “Attività” ti ricorda quando muoverti, alzarti e ti premia quando lo fai. L’integrazione con l’app Salute ti monitora costantemente e, quando decidi di andare a correre, ti accompagna con i dati fondamentali, senza – anche qui – farti esplodere il cervello con duemila dati, viste e avvisi.
L’app per l’allenamento è infatti molto semplice: scegli che tipo di attività sportiva vuoi fare (corsa indoor o outdoor, bici indoor o outdoor, camminata, ellittica, vogatore, stepper) e poi ti dai un obiettivo di tempo, calorie, distanza. E parti. Oppure lo fai senza alcun obiettivo.
Mentre ti alleni chiaramente puoi vedere – uno alla volta – i dati su passo, distanza, velocità, frequenza cardiaca e calorie consumate (ma chi corre guardandole?) e ti avverte quando raggiungi i limiti che ti sei dato, informandoti dell’avanzamento durante l’attività. Insomma, Apple ha seguito la sua filosofia di semplificare tutto, rendendolo accessibile e senza preoccupazioni.
In definitiva Apple Watch è un ottimo strumento, facile per tutti, che si occupa di tutte le attività della nostra vita complicata con discrezione ed eleganza.
Ma se vuoi un cardio-GPS esclusivamente per correre, forse è meglio se vai qui.
Però non avete parlato di personalizzazione delle schermate, campi dati per ogni schermata, quante schermate effettivamente si possono impostare. Non avete parlato di come funziona in bici, nel nuoto e nel multisport in generale. Non avete detto se si possono caricare allenamenti, se è impostabile un calendario, se il cardio ottico è preciso o meno e come funziona ad esempio in palestra, magari durante un interval training. Non avete detto quanto dura la batteria durante l’allenamento o la corsa e se arriva almeno a fine giornata se lo si utilizza ogni giorno per allenarsi. Lo so, sono prime impressioni, ma almeno il minimo…
Alex, non abbiamo parlato delle personalizzazioni perché non è possibile farle, idem per le schermate (che non si possono personalizzare). Nel nuoto non è possibile usarlo perché non è impermeabile e quindi il multisport è escluso. Ok, non l’abbiamo provato in bici ma sono, appunto, prime impressioni maturate in 2 giorni di utilizzo (impossibili quindi per verificare la durata della batteria) visto che Apple Watch è uscito venerdì 26 giugno. Spiace che non lo consideri il “minimo”. :)
Ma no, me lo farò bastare in ogni caso in attesa di una recensione più approfondita :-)
Il suo più grande limite é la dimensione del display, senza occhiali non vedo nulla!!!
Ciao, ho letto che può determinate la distanza percorsa anche senza il gps e quindi l’iphone. Ti risulta? Te lo chiedo in quanto correre con l’iphone è molto scomodo.
sony smartwatch 3.
non ha il battito cardiaco, ma ha il GPS… quindi ci vai a correre senza telefono (con Endomondo ad esempio).
E con un paio di cuffie bluetooth ci ascolti anche la musica mentre corri.