In un ipotetico “dizionario della corsa” se la lettera A può significare “allenamento”, “andatura”, “alimentazione” e “B” richiama “bandelletta” (spettro per molti runners) é la terza lettera dell’alfabeto quella di cui parlerò oggi.
“C” come coraggio. Come costanza, condivisione e controllo.
“C” come corsa.
“C” come #cityrunners.
La running community di Adidas, (ne abbiamo parlato qui) entra nel vivo.
Si comincia a fare sul serio
Teatro del secondo appuntamento l’Aspria Harbour Club di Milano (link diretto www.harbourclub.it) prestigioso centro dedicato allo sport ed al benessere a ridosso del Parco di Trenno-Bosco in Città: uno dei polmoni verdi nella parte ovest della metropoli lombarda.
Un “nebiun” denso e umido ci accoglie come nella migliore tradizione delle fredde mattinate invernali padane. Il programma della giornata prevede corsa ma non solo: una prima parte fatta di parole, per spiegare e sviluppare l’approccio mentale alla corsa, la ricerca dei propri obiettivi e di come fare per raggiungerli.
E dunque “C” come coach: non solo preparazione atletica, grazie ai trainer capitanati da Giorgio Rondelli, ma anche mentale. È il turno di Patrizio Pintus, mental coach del progetto Adidas, psicologo dello sport e docente CONI Lombardia, scrittore e, fatto non trascurabile, runner!
A lui è affidato il compito di “guidare” i #cityrunners verso la Europe Assistance Relay Marathon, il nostro obiettivo!, partendo dalla consapevolezza che la corsa non è fatta solo di sudore, chilometri macinati, tabelle da seguire.
La corsa è anche e soprattutto MENTE. Il fattore mentale è fondamentale in tutti gli sport e il running non fa eccezione. Quante volte sei uscito a correre avvertendo quella sensazione delle “gambe che girano” ma con la testa “pesante”, magari oberata da pensieri? E quante volte, dopo una corsa, hai avvertito la potenza delle endorfine liberate, e quella sensazione di benessere diffuso?
Consapevolezza del potere della propria mente, coraggio nel perseguire il proprio obiettivo, controllo del proprio corpo, auto disciplina.
Concetti fondamentali e spesso “poco ascoltati”.
Un ciclista-runner
Ecco allora il contributo di un’ospite speciale come Davide Cassani, neo CT della Nazionale Italiana Maschile di ciclismo su strada. Ex ciclista ma runner “in pectore”: oltre dieci le maratone portate a termine, ultima in ordine cronologico quella di Pisa del dicembre scorso con il tempo finale di 2h45’27”. (E scusate se è poco!)
Da un ex professionista come Cassani ti aspetteresti una “lezione” accademica e magari infarcita di termini tecnici. Niente di più sbagliato! L’atleta emiliano ci ha letteralmente rapiti con il racconto della sua esperienza e della sua passione per il running: un racconto fatto di sacrifici, rinunce, traguardi tagliati e altri ancora da attraversare, di bici e di crisi al 40° chilometro. Nel racconto di una vita, parole di ispirazione per tutti i #cityrunners. Ispirazione che si è poi concretizzata in una prima run al Parco di Trenno, dove tutti insieme abbiamo fatto un riscaldamento per poi dividerci in gruppi secondo il grado di preparazione.
E l’ ultima “C”, la conclusione di questo secondo appuntamento, non può essere altro che “C” come compagnia.
Perché il running è, sì, sport solitario, ma se corri in compagnia é pure più bello!
Se volete seguire me e gli altri #cityrunners: www.adidascityrunners.com e l’hashtag #cityrunners su tutti i social.