Una scarpa da running nasce dall’atleta per l’atleta. Una formula apparentemente molto semplice che condensa il credo di Nike riguardo al running: prima viene la performance dell’atleta, poi la forma. Dalla funzione nasce la forma. E sui campi di atletica e dall’esperienza degli atleti e dal dialogo di Nike con loro nasce una scarpa. E ai campi di atletica, dove tutto è iniziato, tutto torna: su quelle piste le scarpe vengono provate, fatte correre, consumate. Prendi una pista non qualunque: prendi quella del Lee Valley Athletics Center di Londra. Mettici a correre i migliori atleti inglesi e ascolta quello che ti dicono.

Per esempio
Nike Pegasus è una delle Nike più amate e apprezzate. È giunta alla sua 31esima reincarnazione. Come si reinventa un classico? Chiedendo agli atleti come la vorrebbero. Cosa immaginano dovrebbe essere capace di fargli fare: ancora una volta si parte dall’atleta e si torna a lui, o ai suoi piedi. Più velocità, più responsività, più naturalezza nella falcata. Torni in laboratorio, studi e produci un prototipo. Glielo fai provare, per esempio a Mo Farah. E lui ci fa migliaia di chilometri e come un collaudatore ti dice cosa va e cosa non va.

Prova ed errore: provi, produci, cambi, provi di nuovo
Sembra facile, ma per riuscire ad ottenere un risultato soddisfacente ci vogliono 21 mesi, come ci ha detto Seb Tesche, Product Line Manager di Nike all’evento organizzato per il lancio di Pegasus Air Zoom 31 a Londra. 21 mesi di studio per soddisfare le richieste prestazionali degli atleti che con quelle scarpe ci correranno una maratona. O magari si alleneranno. Con la convinzione che il miglior prodotto per l’atleta è anche il migliore per il consumatore, per il runner che lo fa per passione, come te.

E spesso dalla funzione discende la forma: come è successo per la tecnologia Flyknit, ormai adottata in molti modelli Nike: dall’esigenza di avere una tomaia ultraleggera e seamless (senza cuciture) è nata una nuova tecnologia che, fortuna del caso, è risultata anche molto bella. “Una scarpa tecnica non deve per forza essere brutta per funzionare, no? Che male c’è se è pure bella?” dice Seb.
Pensare avanti
Se ci mettono 21 mesi a progettare, realizzare e commercializzare una scarpa saranno già al lavoro per la Pegasus 32, no? Sì. A domanda diretta Seb anticipa le novità della 32, che riguarderanno degli aggiornamenti della suola e della tomaia. Praticamente una versione S, come l’iPhone 4S o 5S.
Per gli atleti, per tutti.
Se hai un corpo sei un atleta, dice il motto di Nike. Lo strumento che ti permette di esprimere la tua atleticità è lo stesso, che tu sia un olimpionico o un amatore. Una scarpa, l’abbigliamento giusto. La motivazione e la determinazione a muoverti. La determinazione ti determina. E ti definisce. Corri atleta, corri.
(Photo Credits: Nike)
Manca la parte su come i bambini in estremo oriente le fabbricano.