Apple Watch

Se non vivi sulla luna o in una caverna avrai saputo che ieri Apple ha presentato il suo primo orologio: l’Apple Watch (i nomi semplici funzionano sempre).
D’accordo, le tue run le misuri in km percorsi e in quanto tempo ci metti a farli, quindi perché dovrebbe interessarti l’Apple Watch?

La forma e la sostanza

La forma è quella di un orologio. Si indossa al polso e fa quello che normalmente ti aspetti un orologio faccia: ti dice l’ora e la data.
La sostanza è un po’ più complessa e a te, runner che ci tiene a stare in forma e a conoscere il proprio corpo interesserà per questo: grazie a due sensori ottici posti sotto un vetro allo zaffiro sulla cassa, Apple Watch legge il tuo battito cardiaco. Poi si consulta con l’accelerometro che ha al suo interno e ti dice se ti stai muovendo abbastanza e quanto ti stai muovendo. Lo può vedere rappresentato in maniera molto intuitiva sul display:

Apple Watch Act

In un solo colpo d’occhio puoi vedere quanto stai fermo, quanto ti sei mosso e quanto ti sei allenato. E per “muoversi” Apple intende qualsiasi attività fisica, anche fare le scale o andare a fare la spesa in bici. Sempre di movimento si tratta, no? Completa tutti i cerchi e hai raggiunto il tuo obiettivo giornaliero. Bravo! (Apple sa un paio di cose su come rendere intuitivo il design).

Tutti questi dati vengono registrati da Apple Watch e inviati al tuo iPhone per permetterti di visualizzare meglio i tuoi progressi (o regressi): potrai impostare nuovi obiettivi o il tuo Apple Watch te ne suggerirà di nuovi, ogni settimana, spronandoti ad alzarti frequentemente dalla scrivania e a muoverti (anche quando ti alzi e cammini un po’ lui se ne accorge – e se stai parlando al telefono fallo camminando!). Potrai dirgli che ti stai allenando: lui capirà comunque che tipo di allenamento stai facendo e come (a piedi, in bici, fitness).

Apple Watch Act_01

Il tuo nuovo amico

Da sempre Jony Ive – la mente dietro il design di ogni prodotto Apple da qualche decennio – è attento al senso del design, ossia a come un prodotto è percepito da chi lo usa. Al suo feeling. Ogni prodotto Apple è un’esperienza tattile e sensoriale. Apple Watch ha diverse “subtleties” (come le definirebbero gli inglesi): sottigliezze che rendono l’uso di un oggetto Apple qualcosa di unico. Le notifiche, per esempio, di  una nuova mail o di una chiamata (ovviamente le telefonate ti vengono notificate) o di un messaggio ti vengono comunicate con una vibrazione al polso, una delicata richiesta di attenzione. Ma puoi usare anche questo sistema per inviare a qualcuno (sì, quel “qualcuno”) un messaggio molto speciale: il battito del tuo cuore. Il tuo Watch lo usi con la ghiera digitale laterale (analoga al tasto Home del tuo iPhone ma che funziona soprattutto per zoomare e per evitare quindi di coprire con le dita un diplay già piccolo) o con il touch screen, qui in una forma evoluta: dietro un cristallo di zaffiro con i bordi stondati c’è infatti uno schermo sensibile che percepisce sia il tocco (per esempio per mettere in pausa una canzone – ovvio, puoi anche ascoltarci la musica del tuo iPhone) che la pressione con cui lo eserciti, richiamando funzioni diverse.

Un micro iPhone

Come l’ha definito il CEO stesso di Apple Tim Cook, l’Apple Watch è un iPhone in miniatura: se già lo usi non ti troverai disorientato e soprattutto ci troverai tutto ciò che sei abituato a trovare sul tuo iPhone, ma direttamente sul tuo polso: mail, agenda, app per il fitness e la corsa, cronografo, sveglia, mappe, sms, foto, meteo, ovviamente Siri e i comandi vocali. E altro. E ancora altro. L’ecosistema Apple. Tutto ciò a cui sei abituato da anni ormai. Apple vuole sempre farti sentire a casa, con tutto sotto controllo.

Ad ognuno il suo Apple Watch

Non ricordo nessun altro prodotto Apple per il quale siano state previste così tante possibili personalizzazioni. Apple Watch nasce innanzitutto in 3 versioni diverse: Apple Watch, Apple Watch Sport ed Apple Edition. Il primo con cassa in acciaio cromato, il secondo in alluminio anodizzato (quella che ci piace di più e anche quella più adatta a noi runner) e l’ultima placcata in oro. Inoltre i cinturini possono essere sostituiti con un semplice meccanismo di sblocco che non richiede nessuno strumento.

Apple Watch 02

Andiamo sul personale

Jony Ive parla della sua ultima creazione dicendo testualmente “Il nostro impegno è quello di rendere la tecnologia soprattutto personale”. Se pensi al tuo iPhone puoi trovarlo comodo, con una batteria che non dura mai abbastanza, indispensabile, bello e perfino brutto. Ma è difficile ricordarti com’era la tua vita prima che esistesse l’iPhone. È entrato talmente tanto nella tua quotidianità che non puoi più farne a meno. È diventato davvero personale.
Il fatto che Apple Watch sia fondamentalmente un gear – cioè debba essere associato comunque al tuo iPhone (non solo per le notifiche ma per molte sue funzioni come quelle legate al fitness, per le quali sfrutta il GPS e l’accelerometro) lo rende a mio avviso un po’ meno personale. Crea una dipendenza da un’altra cosa che porti sempre con te, ma che duplica molte funzioni già presenti su Apple Watch e viceversa. 

Chi avrà ragione lo dirà il tempo e il mercato. Il fatto che tu possa parlare al tuo orologio fa molto Supercar, ma posso già farlo col mio iPhone e continuo a sentirmi stupido e a non farlo. Mi sentirei ancora più stupido a farlo parlando al mio polso. Ma forse sono io. Forse Apple Watch diventerà davvero qualcosa di intuitivo e personale, così personale che, come con il tuo iPhone, ti chiederai “Ma prima come facevo senza?”.

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3 Commenti

  1. Strumento pressoché inutile per chi pratica sport ad un certo livello (già solo un buon amatore)
    1) ti devi portare dietro il telefono per avere un tracking decente
    2) mi sa molto di fuffa

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