Guardando fuori dal finestrino di questo volo Lufthansa che mi riporta a casa da Francoforte non posso fare a meno di pensare che la prossima volta che vedrò questi colori blu-bianchi-arancio disegnati sulle ali saremo in direzione Miami e con me ci saranno anche muta e bicicletta, pronti a scrivere tutti insieme il capitolo finale di questo lungo viaggio iniziato 43 settimane fa.
Tira come un matto. Fermati. Riprendi.
La ripresa degli allenamenti dopo la pausa di agosto ha dimostrato, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, la vista acuta del coach, con una condizione che ha preso a crescere progressivamente preannunciando prestazioni anche migliori di quelle di fine estate (lo so, me lo dicono le sensazioni) ma senza più quella stanchezza permanente che mi sono trascinato per tutto il mese di luglio. Anche il cronometro certifica i miglioramenti con un bel 41’10” stampato nel diecimila della Cariparma (una corsa non velocissima causa saliscendi e curve) il giorno dopo un impegnativo combinato collinare da 3 ore in bici più 20 minuti di corsa in progressione, e la mezza di Bologna Run Tune Up in 1h32’55”.
I polmoni pompano.
È stato strano correre un diecimila in mezzo a tanta gente che rifiniva la maratona nella gara da 30 km o correva mezza. Sì perché l’ultimo mese lo abbiamo dedicato tutto alla velocità, con ripetute super-intense in tutti e tre gli sport, con l’obiettivo di dare un’altra sistematina alla VO2 max, ovvero alla capacità di “assorbire ossigeno” dai polmoni in modo da spedirne ai muscoli il più possibile. È stato buffo vedere le facce stupefatte di chi, sapendo che sono prossimo all’Ironman, mi guardava come se fossi impazzito ad allenarmi così “poco” quando in realtà questo tipo di allenamento è fondamentale perché aumenta la “cilindrata” del motore.
Un anno fa mi sarei probabilmente rifiutato di buttare un mese in questo modo ma non solo il livello di fiducia instaurato con Ironfrankie è ormai da tempo quasi da rapporto filiale, so ormai anche molto bene quanto sia efficace (e utile per evitare infortuni) privilegiare al momento opportuno lavori di qualità a scapito del puro fondo. Una lezione da tenere sempre ben presente.
Durissimi i 21 chilometri della Run Tune Up 2013 corsi nel centro di Bologna, lungo un percorso in stile montagne russe, e quindi significativo aver fatto un tempo molto vicino a quelli “record” invernali fatti segnare nei super piattoni della bassa (anche se qui è mancato il brivido della strada bagnata, per fortuna). Pessima l’idea di seguire il nostro Giacomo, nel suo lungo pre-Berlino, fino a metà (passaggio al chilometro 10,5 in 44’11”!!!) e bello anzi bellissimo essere raggiunto nel finale dalla Anne, pienamente ristabilita dai suoi infortuni multipli, e capace di finirmi davanti di qualche centinaio di metri, come da tradizione su questa distanza. Anche questa in fondo è la routine che amo.
Lo sprint finale ormai è lanciato, la prossima settimana mi aspetta un week end decisamente interessante con il mezzo Ironman Pays d’Aix, tra i laghi e le colline della Provenza. Sarà il quarto 70.3 della stagione e anche l’ultima gara prima del grande appuntamento. In un continuo ondeggiare di paura e eccitazione per quel che mi aspetta non mi sembra vero che ormai ci siamo.
Bravo Bro e bravo al coach! Quando il fondo c’è è fondamentale concentrarsi sui “cavalli”!! :*
yeah sista! la gamba si alleggerisce giorno dopo giorno. Che bello volareeeeeee