Non mi viene naturale usare una domanda come titolo ma ormai siamo amici: me l’hanno rivolta così tante volte che penso ci andrò in vacanza insieme. Quindi, come avrai capito, adesso parliamo dell’abbigliamento a compressione graduata.
Sono arrivati gli astronauti?
La caratteristica principale dell’abbigliamento a compressione, che salta subito all’occhio, è il design che ci fa sembrare appena usciti da un film di fantascienza. Lo puoi trovare colorato o – nella maggior parte dei casi – nero. La scelta cromatica è intelligente: il nero ci permette di indossarli anche se abbiamo una forma fisica non perfetta. E quando dico “non perfetta” intendo “anche 50 grammi in più”. Quindi, Dio benedica il nero! Però l’abbigliamento aderente è molto comodo: non ci sono strofinamenti che possono causare irritazioni, sostiene adeguatamente ed è comodo.
Come funziona la compressione graduata?
Il principio è molto semplice: il tessuto speciale comprime le fibra muscolari in modo variabile, favorendo la circolazione di sangue e quindi l’ossigenazione dei tessuti. Praticamente è come avere i muscoli massaggiati costantemente (con le dovute proporzioni, ovviamente). Inoltre, l’abbigliamento a compressione ha una funzione di supporto strutturale notevole: migliora la postura e la rende più facile e meno faticosa.
Ma la traspirazione?
Il fatto che l’abbigliamento sia aderente non significa che non faccia respirare la pelle. Anzi, in questo caso i filati usati per questo tipo di capi sono frutto di un’accurata ricerca tecnologica, sono di qualità elevata, favoriscono la traspirazione e – nella maggior parte dei casi – sono trattati per non emettere cattivo odore. Per mantenere la qualità del capo e le sue performance è fondamentale risciacquarlo sempre dopo l’utilizzo e lavarlo sempre in acqua fredda senza l’aggiunta di additivi (come l’ammorbidente) che possano danneggiare la Lycra contenuta nel capo.
La compressione prima della prestazione?
Non pensare alla “prestazione” necessariamente come a una gara. Mi riferisco anche a un allenamento particolarmente impegnativo, lungo o intenso. Perché quindi un capo a compressione anche prima? Fondamentalmente i motivi sono due:
Migliora la circolazione del sangue, velocizzando il riscaldamento dei muscoli. Inoltre la compressione graduata sugli arti incoraggia e aumenta il ritorno venoso al cuore e ai linfonodi.
Protegge dalla DVT. La DVT, Deep Vein Thrombosis, è una condizione che tocca le gambe ed è tipicamente associata a lunghi periodi di viaggio o inattività, quindi soprattutto se fai un lavoro sedentario. I capi a compressione, usati prima di un allenamento o una gara, aumentano la circolazione del sangue attraverso il ritorno venoso e riducono così il rischio di DVT e il gonfiore alle caviglie e agli arti inferiori.
Che benefici ho durante la prestazione?
Innanzitutto una notevole riduzione del danno muscolare: l’abbigliamento a compressione graduata contiene il muscolo e porta a una riduzione del danno del muscolo stesso (le microlesioni delle fibre) durante l’attività. Questo porta anche a un minore gonfiore dopo l’attività e riduce le possibilità di infortunio e stanchezza. È chiaro, no?!
Inevitabilmente poi la compressione aumenta la performance. Non parlo di doping meccanico, ovvio, ma riducendo le vibrazioni del muscolo (fonte principale di affaticamento), i capi a compressione portano a una maggiore resistenza, forza e minore frequenza cardiaca media.
Usalo sempre dopo!
Se dovessi consigliarti l’abbigliamento a compressione lo farei proprio per il recupero dopo l’attività fisica. È infatti naturale che, stimolando la circolazione all’interno delle fibre, si riducano i tempi di recupero e riparazione delle fibre muscolari.
Vale la pena e come mi consigli di iniziare?
Secondo me vale la pena, soprattutto se sei un runner, un triatleta o un ciclista di livello medio. Se hai appena iniziato a fare sport, concentrati sulla consapevolezza di te stesso: il beneficio principale lo trovi lì.
Una delle critiche maggiori che sento sollevare all’abbigliamento a compressione è il costo elevato. È vero ma i benefici, la qualità dei tessuti e la durata dei capi giustificano sempre un investimento leggermente superiore. E poi, se vuoi sperimentare la compressione senza un esborso enorme, prendi un paio di calzini: capirai comunque i benefici che arrivano da questa tecnologia, credimi.
E adesso per piacere non chiedetemi più perché scegliere l’abbigliamento a compressione. Grazie. :)
Ma la vogliamo finire con questa storia che il nero smagrisce? Se sei grosso come una vacca e ti vesti di nero non diventi Naomi, resti una vacca vestito di nero. Non vuoi più essere una vacca? Vai a correre
Che finezza e soprattutto quanto intelligenza nel commento precedente. Ci sono malattie e casi di impossibilità nel fare sport, nessuno puo permettersi di giudicare senza conoscere. Peccato che non esista ancora un tessuto che freni l’ignoranza o che quantomeno faccia almeno sembrare più educati o intelligenti. Paragonare un uomo ad un animale non è comunque un’offesa, certi animali sono migliori degli uomini. Ho la certezza che la vacca in questione sia più umana e più intelligente di qualcuno che scrive commenti del genere.
Complimenti Elisat quanto devi essere frustata ragazza mia . Grassi è sempre meglio che stronze in primis. Inoltre cresci e impare il sacrosanto rispetto, faccci questo favore va bambina. È soprattutto …ti consiglio del sano Sesso per rimediare alle tue frustrazioni, funziona dovresti provare.
Nonostante il tono di alcuni commenti precedenti dico anche io “evviva il nero”, basta davvero poco a volte a sentirsi più sicuri e proprio agio.
Per quanto riguarda il tema dell’articolo, molto interessante, devo dire che anche io ho provato questo tipo di abbigliamento, dalla testa ai piedi, e mi sono trovata molto bene: per esempio, ho svoltato letteralmente quando ho iniziato a usare le calze da Running della Stance, che non so se siano perfettamente a compressione, ma sono comode, morbide e aderenti, e dove le metti rimangono.
Sembra un dettaglio inutile, ma chiunque corra sa quanto sia importante tenere i piedi tranquilli…
quindi sì, abbigliamento a compressione approvato!