Oggi fa male, domani farà bene

Finalmente. Un po’ di tepore sulla pelle, un lieve profumo di magnolia nell’aria e immediatamente parte quella sensazione, quasi come una miccia che si accende. E non conta se è stata una giornata lavorativa pesante o se senti nelle gambe gli allenamenti settimanali forse un po’ azzardati.

Lei ha deciso. Lei, la Mente.

Così mi ritrovo a rovistare nell’armadio come una tossicomane in astinenza, alla ricerca di quella canotta che tanto mi ricorda le sfaticate estive. Sì, perché non esiste la tenuta da running intermedia. Da queste parti (casa mia) si passa direttamente alle canotte (che, per la cronaca, adoro!! Ne ho di tutti i tipi e colori: sono una canotta-holic!!!)

Dieci minuti e sono già per strada. I primi metri sono devastanti: sembra quasi che i muscoli oggi abbiano deciso di scioperare (ok, forse ho esagerato con gli squat!). Ma di lì a poco si piegano al “volere superiore” e, seppur controvoglia, iniziano a collaborare.

Oggi mi sento particolarmente “creativa” e decido di sperimentare percorsi alternativi.

Il paradiso

Sembra incredibile come, a distanza di pochissimi km da casa, ci siano luoghi dimenticati dal mondo, assolutamente incantevoli. Rimango a bocca aperta, a contemplare questo angolo di paradiso. L’unico rumore è la cadenza dei miei passi, e un leggero vento proveniente da sud-est che muove le fronde degli alberi.

Cerco di non calpestare gli “occhi della madonna”, delicati fiorellini azzurri che crescono in ogni dove in questa stagione, quasi in segno di reverente rispetto nei confronti della natura che mi sta facendo questo gran regalo oggi.

Sbuco in una zona conosciuta, e posso tornare a concentrarmi sull’allenamento. La “stradina incantata” ha distratto la mia mente dalla fatica, che ora è ritornata a farsi sentire. Con gli interessi. Per un attimo ho perfino pensato “No, adesso mi fermo, oggi non è giornata, mi fanno troppo male queste gambe”.

Poi – come accade nei film – sento una voce (tranquilli, non sono pazza, è solo un modo per dare più enfasi al discorso). È una voce familiare, il mio primo allenatore, un grande uomo e un gran maestro di sport e di vita. Le sue parole sono state così importanti per me che sono marchiate a fuoco dentro alla mia mente.

Oggi fa male, domani farà bene.

Una frase semplice, senza gran significato apparentemente. Ma la frase che mi ha aiutata a non mollare tante volte nella mia vita. Sportiva e non.

E anche oggi decido di non mollare. Continuo col mio passo, lento ma costante. Mi concentro sulla cadenza dei passi, sul respiro, e non mi accorgo che nel giro di qualche minuto l’andatura ritorna ai miei ritmi usuali, la fatica è sotto controllo e  mi rendo conto che sto sorridendo (forse sono già sotto l’effetto delle endorfine).

Sorrido perché anche questa volta non mi sono fatta vincere dalla paura e dalla fatica (e dalla paura della fatica). Perché la corsa insegna, prima di tutto ad essere umili. E se la si accetta e la si affronta con rispetto, essa ripaga. Sempre.

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