L’hai notato? In moltissime serie TV americane, a un certo punto, il protagonista andrà a correre. Nei servizi giornalistici da Londra, Parigi e – soprattutto – dalle grandi città statunitensi vedi sempre qualcuno che corre. Subito dopo aver pensato “ciao fratello (o sorella), divertiti!” (saluto mentalmente in questo modo ogni runner che incontro) mi rendo conto che in Italia è diverso.
No, non è il solito discorso populista sull’arretratezza degli italiani, è una constatazione sul fatto che qui la corsa viene percepita in modo differente, culturalmente differente.
La fatica
Troppo, troppo spesso associamo la corsa alla fatica. Non che sia sbagliato eh, ma non sarebbe meglio pensare al running come a un momento in cui si può finalmente smettere di pensare? Rilassarsi? Ascoltare un po’ di musica? Ritrovare consapevolezza e la pace con il proprio fisico? Sorridere? Insomma, come avviene in culture diverse dalla nostra, vedere la corsa come parte integrante della giornata anziché come un evento per cui trovare “il tempo”. (Ho messo troppe domande, lo so)
L’organizzazione e la disciplina
Forse sono proprio queste due cose che ci mancano. Se hai prenotato il campo da calcetto con gli amici per il giovedì sera, non puoi tirare pacco. Se hai lezione di zumba il martedì dopo il lavoro, devi andare. Ecco – se consideriamo la corsa in questo modo: un appuntamento (come dal dentista) – probabilmente non correremo mai. Anche perché non sempre avremo l’amico che ci aspetta sotto casa per correre insieme. Basta un po’ di disciplina: anziché spiaggiarci sul divano come delle balene morenti basterebbe infilare le scarpe e correre.
L’agonismo, l’antagonismo e il chissenefrega
Personalmente legherei le gambe (depilate) di quelli che, se corri, devi necessariamente correre forte. Quelli che “se fai i 10 km in più di un’ora, sei praticamente uno zombie”. Vuoi correre forte? Accomodati pure! Sappi soltanto che non è l’unico modo farlo. Qualche giorno fa ho letto questa frase (grazie a @Lacritica che me l’ha segnalata):
Di una maratona corsa troppo lenta (sopra le quattro ore), non c’è da vantarsi (sempre che non abbiate qualche handicap).
Chissenefrega se la fai in 4 ore e 10, o in 5 ore. Chissenefrega di correre per fare una maratona. Chissenefrega di correre per fare fatica. Chiunque corra come vuole.
Forse dovremmo smettere di pensare a essere dei superuomini (o superdonne) e limitarci a correre. Un passo dopo l’altro, nella naturalità del gesto. Allora forse diventeremmo un po’ più “americani” e i nostri parchi si riempirebbero di qualche runner sorridente in più da salutare con un “ciao fratello (o sorella), divertiti!”.
(per gli insulti, usate pure il box qui sotto)
(credits immagine principale: ©iStockphoto.com/AleksandarNakic)
Vero, da noi non è diffusa la cultura della corsa come semplice passatempo.
Può influire anche un po’ la mancanza totale o parziale di percorsi adatti, tipo ciclabili, ecc.?
Secondo me in questo siamo messi peggio non solo degli USA (che non conosco) ma del centro e nord-Europa dove ci sono tantissime più possibilità.
Poi, oh, se uno vuole correre corre anche in una strada normale con la auto che gli sfrecciano a mezzo metro! :)
Non so se questa scuola di pensiero sia italiana o meno, resta il fatto che molte persone vivono lo sport con spirito di competizione, non solo nella corsa; andando anche in bici da corsa vivo questa cosa doppiamente, col 99% delle persone che mi chiedono se faccio corse agonistiche o prendo qualche “bomba”, senza considerare che una persona possa fare uno sport anche solo per divertimento.
Inutile prendersela, quelli che ci perdono solo loro, quelli che non tolgono gli occhi dal loro gps (ma ne voglio uno anch’io, perché sono un nerd prima che un fissato dei tempi) magari perdendosi il bello dei posti dove corrono.
Guardate che fare i 10 km in meno di un’ora non è “correre forte”, non è nemmeno essere superuomini. E’ un obiettivo che si raggiunge correndo tre volte a settimana in due tre mesi, a dire tanto. E’ alla portata di chiunque ed è la base per impostare un qualsiasi allenamento MINIMAMENTE redditizio. Poi se uno non ama la fatica fisica io posso anche capirlo ma dev’essere chiaro che “correre forte” e “agonismo” sono altre cose.
Non è vero. Stai facendo una generalizzazione molto pericolosa. I “due-tre mesi” che nomini variano drasticamente a seconda dell’età, del tipo di attività fisica precedente o alternativa, del peso e della testa, anche. E’ sbagliatissimo portare avanti questi concetti per niente assimilabili a tutti gli esseri umani. Se per te è stato così bene, sei stato bravo, ma non lo è per tutti. Lasciamo certe affermazioni ai fanatici, dai :)
Mi correggo: è alla portata di chiunque sia in buone condizioni di salute e non decisamente sovrappeso (ma chi è decisamente sovrappeso dovrebbe proprio evitare la corsa).
Non è vero neanche questo. Basta un buon regime alimentare, disciplina, esercizi mirati e conoscenza della situazione. Sai, si dimagrisce. :D
Alessandro, sono parzialmente d’accordo sul “correre 10km in meno di un’ora non è correre forte” ma decisamente non sul “chi è decisamente sovrappeso dovrebbe proprio evitare la corsa”. E te lo dice un ex decisamente sovrappeso che grazie alla corsa e ad un’alimentazione sana ha scoperto di poter sfoggiare una signora forma fisica.
Sono d’accordo con te al 1000%. Io ho cominciato a correre due anni fa partendo da zero e corro i 10 in un’ora, minuto più, minuto meno, ma non ci ho messo sicuramente tre mesi per arrivare a questi ritmi e conosco gente che si sta creando stupidamente dei problemi perché non riesce a superare il famoso “moribondo”. Credo però che la differenza tra Alessandro e me sia sostanziale: lui parla di “allenamenti”, mentre io corro perché “mi piace” e mi fa sentire bene. Sono due modi completamente diversi di vedere la corsa.
concordo con veronica che ti ha risposto più sotto. certamente scendere sotto l’ora è un traguardo possibilissimo per ogni podista, ma puntare tutto su questo spaventa e allontana chi non ha mai corso.
per questo secondo me il riferimento è lo spirito di fulvio massini, che scrive tabelle di allenamento per iniziare a correre e a fare i 10km non sulla base del tempo ma sulla base della respirazione (facile o impegnata).
va benissimo anche correre senza l’occhio al tempo. quello magari arriverà poi. l’importante è iniziare.
Anche quando in estate corro tre volte a settimana non sono mai arrivata a fare più di 10 km in un’ora. D’inverno non riesco ad andare più di una volta, ma vado in palestra tutti i giorni e mantengo l’allenamento con lo spinning, il walking e il fitcross. Mi considero una persona piuttosto allenata e sottopeso più che sovrappeso. Quando ho provato a superare i 10 km i un’ora mi sono strappata un polpaccio e sono stata ferma tre mesi. È un limite fisico (sono vegana e per non avere carenze proteiche devo stare molto attenta all’alimentazione), che non mi ha tolto il piacere di correre. Io AMO fare fatica, cerco sempre di superare il mio limite, perchè una pratica al di sotto delle proprie capacità è una pratica disonesta (questo l’ho imparato dallo yoga), ma non riuscirò mai a raggiungere determinati risultati. Il che non cambia il piacere che provo nel correre.
Mi sento di spezzare una lancia a favore di Alessandro.
Signori (e signore), se mantenere un ritmo di 6/km vi risulta estremamente difficile è sicuramente per via del tipo di gesto che fate, che più che corsa è probabilmente “jogging”.
Si vede tanta gente (specie del gentil sesso) che mentre “corre” abbandona le gambe a terra in modo pigro e/o disordinato, e si ritrova a fare dei saltellini più che a correre. Quello è un movimento innaturale che non coincide né con la corsa né con la camminata, e che porta a infortuni e a scompensi (a prescindere dalla dieta di ognuno).
Quindi mi sento di dire che sì, il cosiddetto “test del moribondo” è un test su come stiate usandole le vostre gambe prima ancora di uno ch verifichi quanto ci impiegate a fare 10 km.
Si può correre veloci così come si può correre lenti, ed è sempre bello. Ma *correte*, non fate dei passettini che simulano l’atto della corsa solo esteriormente.
Io corro da 7 mesi e non ho mai superato i 10min/km, e so che non li supererò mai perché ho problemi fisici che mi impediscono di allungare il passo o di “spingere” di più. Non me ne faccio un problema ma non si può dire che tutti, dopo 3 mesi di corsa, possono ammazzare il moribondo. Non mi sento da meno di runners che fanno i 4/km, e se chiuderò la maratona, un giorno, in 7-8 ore, sarò contenta lo stesso solo per il fatto di averla portata a termine.
Un’altra cosa: se uno mi guarda correre vedrà una persona che cammina (sempre per i sopracitati problemi alle anche), ma io so che sto correndo e questo mi basta. E, per quanto riguarda il peso, io sfioro i quintale e corro alla faccia di chi mi dice di starmene sul divano.
La sicurezza in primis purtroppo…se ogni volta che vado a correre a Milano rischio lo stupro mi passa la voglia.
esattamente. se non ritengo di poter correre in sicurezza nei parchi (quando fa buio) preferisco correre nelle zone pedonali del centro della mia città (torino).
Io non corro pericoli di stupri, ma sinceramente di correre sempre e costantemente nei parchi, più o meno sempre quelli, non ne potevo proprio più. Sempre lo stesso giro… ormai anche le papere nel laghetto mi conoscevano… Da qualche mese mi sono messo a correre per strada, esco di casa senza una meta precisa e comincio a correre e decido al momento la strada da fare; corro sui marciapiedi nei posti meno affollati, ma almeno non mi annoio più e tutte le volte o quasi cambio qualcosa nel percorso che faccio. Quanti km faccio? Vado a occhio; più o meno so che faccio sui 6 minuti a km e mi regolo su quello, tanto sinceramente non sono particolarmente interessato ai tempi, corro perché mi piace e stop.
Il problema della sicurezza è importantissimo. Ce ne siamo occupati qui: https://www.runlovers.it/2014/chi-ha-paura-delluomo-nero/
Run safe :)
Sono arrivata dalla corsa passando dallo yoga. Corro per me stessa, perchè mi fa stare bene e quando mi chiedono a che velocità vado e quanti km faccio semplicemente rispondo “corro come un bradipo, ma sono felice”.
Sante parole che mi incoraggiano. Ho iniziato a correre da un anno e vado piano rispetto agli standard. Ma sono molto soddisfatta perchè ora, oltre alla fatica, sento anche il benessere del mio corpo dopo. Perchè è la mia ora e guai a chi me la tocca, perchè posso ascoltare finalmente la musica che scelgo io, perchè ho scoperto che è bello sudare e ascoltare il terreno con i piedi.
Me lo dicevano i miei amici runner ma non ci credevo finchè improvvisamente è scattata la molla.
Corro per me stessa e perchè mi sento meglio dopo. Corro per la mia salute e non mi importa se vado piano… l’importante è farlo, l’importante è partecipare.
In Italia non c’è cultura dello sport praticato ma una grande cultura dello sport da vedere in tv!
condivido in toto quanto scritto da Sandro.
Io sono vegano corro da due settimane e non riesco a fare 10 km in un ora anche se ci sono molto vicino! Sentirti dire che fai schifo perché non riesci a fare 10 km in un ora e frustrante secondo me, credo che bisognerebbe pensare ai propri risultati invece di dare dello zombie moribondo ecc agli altri, anche perché so per certo che chiunque vada a correre non sia nato correndo a 10 km all ora! Un saluto a tutti che corrono 10 km in più tempo di un ora!