A volte torno con la mente ai miei inizi, quando cicciottella e triste decisi di uscire a correre dopo 28 anni di divano e rincasai, 15 minuti dopo, incapace di muovere un solo muscolo. Il giorno successivo me ne restai immobile a letto convinta di essere ormai paralizzata!
Sono passati 7 anni e 45 kg da quel giorno di settembre, 7 anni (e 45 kg) in cui non ho mai mollato, in cui ho radicalmente, coscienziosamente e analiticamente cambiato la mia vita (e ci buttiamo dentro anche un matrimonio fallito che fa molta atmosfera), 7 anni per imparare a mangiare e a muovermi, per cambiare la ME che non mi rappresentava nella ME che mi fa sentire bene. E tra le mille peripezie c’è la corsa. Iniziata in sordina, pochi km sudati, faticati e pregni di improperi, i dolori alle articolazini, ai muscoli, alla schiena…ma sempre avanti, cercando ogni volta di fare un metro in più, un passo oltre il punto più lontano, imparando ad affrontare le nuove sfide, credendoci davvero (anche troppo a volte, vola basso Chiara!).
Stanca? Non ancora.
Dopo la corsa è arrivata anche la montagna, quindi via ad arrampicare, a scalare vette, ghiacciai e pareti (oh detta così sembra l’iron man montanaro ma garantisco che le pretese e le imprese sono state molto meno strabilianti!). E così i week end si scalava e durante la settimana si corricchiava. Un passo dopo l’altro, un chilo dopo l’altro.
Ancora non credevo di essere diventata una sportiva e infatti non mi sarei MAI cimentata in nessuna gara, io, figuriamoci, l’eterna cicciona, 171 per 98 kg…ma ‘ndo vuoi che vada???
Ma nel 2011 non ero più 98 kg bensì 58 e quindi perchè no? Un amico mi convinse, dai prova una maratona! (t’ha cunà, come dicono i veronesi…) Così, dal divano a 42 km di botto? Mah….e infatti dopo 4 mesi di allenamenti intervallati dal Cammino di Santiago la mia schiena mi ha abbandonato. Fisiatra, fisioterapista, risonanza, lastre: smetti di correre Gioia, tu non lo puoi fare.
Disperazione. Rabbia. Paura.
Reazione!
Se non posso correre posso almeno andare in bici no? E così vai, acquista la bici e parti per nuove mirabolanti avventure: Cima Grappa, Passo Stelvio…
Quelle scarpe rosse.
Le mie Brooks rosse erano sempre li.
E in quei mesi di pedalate ho capito quanto mi mancasse correre. Nonostante la fatica e gli improperi, i dolori, le levatacce all’alba e le corse alla sera tardi, nonostante i pianti per la fatica, la corsa mi mancava.
Analitica e fredda ricomincio: fisiatra, fisioterapista, lastre, Risonanza. Una timida speranza che unita al mantra “Volere e Potere” mi porta in 6 mesi a correre Alassio,16 maggio 2013: la mia prima mezza. Le lacrime versate all’arrivo sono state la più preziosa delle ricompense.
E ora ci sono nuove sfide: Bologna, 15 Settembre, Padova 2014 e…chissà…
Nel frattempo sto studiando, imparo sull’alimentazione e sullo sport, leggo, mi documento e provo, provo tanto su me stessa e ascolto chi ha più esperienza, li guardo correre e li osservo mentre si allenano anche a tavola, come se fossi sempre sui banchi di scuola.
Presto inizierò a lavorare nel mondo dello sport, un sogno tardivo che si realizza… e continuo a crederci volando basso ;)
Perché sta lunga filippica? Perché sono una RunLovers pure io e ci tenevo a farvelo sapere!
Chiara, Vicenza
(photocredit immagine principale: ©iStockphoto.com/alphaspirit)
Grazie,
le tue parole e quelle di quanti come te continuano a combattere giorno per giorno, di fronte alle avversità, dando prova di coraggio e costanza, sono la migliore benzina per continuare ad andare avanti. Buona corsa. Christian
Fantastica!
Bravissima! Io come te….iniziato tardi a correre, tanti acciacchi e infortuni, l’odiato ago della bilancia che ancora non vuole scendere…ma a Novembre realizzo un mio sogno…quanto ci metto, ci metto, ma il traguardo di New York sarà anche mio!