A lungo ho provato a correre: smettevo e ricominciavo. Un giorno speciale, nonostante la temperatura rigida (e sebbene alla fine abbia corso forse meno di 1 km), ho cominciato a sospettare che sarebbe stata la volta buona.
Iniziare a correre è stato un po’ come smettere di fumare: non sai mai qual è la volta buona.
Ma non conoscevo ancora i Runlovers. Il sito era ancora nelle testoline di chi l’ha inventato, cullato, amato e fatto crescere. Non avevo neanche un formidabile team di motivatori: Martino, Anne, BIG, Matteo, Isa Beau, Drugo, last but not least Carlo.
Quel fatidico giorno, uscita col fedele lettore mp3, musica che ascolto tutti-i-giorni-tutti-o-quasi, in tenuta da bici, mi sono fermata in un posto che amo e ho pensato:
“Toh, oggi provo a correre”
Volevo del ritmo. Da sempre sono di ferma fede beethoveniana.
Beethoven è infatti il santo patrono dei runner per ben 2 motivi:
- Avete presente la Quinta Sinfonia? Ta-ta-ta-taaaa, Ta-ta-ta-taaa. Da un banale impulso ritmico Beethoven costruisce un mondo intero.
- Una delle metafore con cui più spesso è stato descritto Beethoven è quella del Titano o Promèteo, per questo motivo. C’è chi, come BIG, vede l’unicorno rosa e chi come me Titano.
Allegro molto
Non appena il quarto movimento, “Allegro molto”, del Quartetto op. 59 n.3, è partito nelle mie orecchie, mi sono convinta. Beethoven sarebbe stato perfetto non solo nella vita quotidiana, ma anche mentre correvo.
Sentirete ancora parlare di lui.
Quando ho avuto un po’ più di fiato ho ascoltato il quartetto per intero. Correndo. Ma il mio lettore mi ha mescolato un po’ tutti i movimenti, così:
III. Menuetto. Grazioso – Trio
Oggi, anche se vado un po’ più lontano di quel primo fatidico giorno, questo quartetto conserva sempre un suo speciale equilibrio, una durata, un “tutto” perfetto. Anche per correre.
II. Andante con moto quasi Allegretto
Questi sono gli ultimi – ovvero i primi – 11′ d’inebriante bellezza. Di distillata, purissima fatica prima di correre… sotto la doccia.
I. Introduzione. Andante con moto – Allegro vivace
Il tema, cioè quella frase musicale che comincia l’Allegro vivace, intonata dal primo violino (1’33”) funziona come un mantra. Mi concentro su quella frase. La osservo modificarsi come un fiore che cresce ripreso all’acceleratore.
Via la fatica. Ci siamo solo io e Beethoven che grida:
“Muß es sein?” “Es muß sein!”
Scegliete solo ottimi interpreti:
Il Tokio è tra i miei quartetti preferiti. Amo l’Alban Berg che vedete nei video sopra e, tra gli italiani, vi consiglio di tener d’occhio il Quartetto di Cremona.
c.v.d.
In Colorado esiste una gara intitolata “Beat Beethoven“: si corre sulle note della Quinta Sinfonia, vince chi arriva prima che la Sinfonia finisca…
(nella foto, da destra: Mozart, Beethoven, Bach, Chopin)
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