Saucony Triumph 10, cambio d’abito e flessibilità

Ricchezza essenziale. Non saprei come altro descrivere le nuovissime Triumph 10.

Ricche, perché sono delle scarpe ammortizzate e protettive, quelle con cui ci puoi fare anche allenamenti lunghissimi senza doverti preoccupare.
Essenziali, perché tutto l’inutile è stato soppresso, sia a livello funzionale che estetico.

Dopo il passo da gigante fatto con la versione 9 (qui c’è la nostra prova) e la riduzione dell’offset tacco-punta a 8 mm che viene confermata anche in questa versione, Saucony nelle Triumph 10 ha rivoluzionato pesantemente anche la parte più visibile della scarpa: la tomaia. Le zone di supporto non sono più “a vista” ma passano sotto a uno strato di mesh a rete aperta che rende il design molto più pulito, ponendo i presupposti anche per un’ottima traspirabilità.

L’estetica ne risente, in positivo. Molto positivo.

Le colorazioni (almeno relative ai prodotti commercializzati in USA che trovate nella gallery) sono decisamente up-to-date e orientate alla tendenza attuale: colori evidenti con pochissimo uso della grafica.

Quello che invece non si vede è un cambiamento funzionale. L’ammortizzazione è data da tre cuscinetti indipendenti tra loro, questa soluzione favorisce la sicurezza nell’impatto e rende più efficiente la fase di transizione.

Cosa manca? Circa 15 grammi. In meno rispetto al modello precedente.

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