“Sai, ho deciso: tra sei mesi corro la mia prima maratona!” – Capita a volte di sentire questa frase da chi, ignaro, è convinto che bastino sei mesi per passare da una condizione di sofa-addiction a quella di stefano-baldini-era-nulla-al-mio-confronto. Non è così.
Soprattutto quando si arriva da condizioni di pigrizia estreme, il nostro corpo ha bisogno di adattarsi e, innanzitutto, di aumentare la resistenza.
Tutto questo preambolo per dire: come si aumenta la resistenza? Sembra assurdo ma (in linea di massima) è molto più difficile migliorare la resistenza che la velocità.
La regola, fondamentalmente, è una sola: correre piano, il più a lungo possibile, lavorando sulla quantità dell’allenamento anziché sulla qualità. Dare il tempo al nostro corpo di riposare e poi ricominciare aggiungendo un po’ di distanza in più. Il nostro fisico ha bisogno di adattarsi allo sforzo, sia sul piano muscolare che cardiaco. Questo avviene soltanto con l’allenamento continuo, in costante progressione di distanza.
Definita la regola, vediamo i suoi corollari (matematici, scusatemi! Lo so che sono impreciso):
1. Ogni settimana (o 15 giorni) incrementiamo la distanza del lungo del 10%. (Cos’è il lungo? È l’uscita settimanale in cui facciamo la nostra maggiore percorrenza)
2. Usciamo a correre almeno 3 volte alla settimana, 4 sarebbe meglio.
3. Rispettiamo i giorni di riposo (questo c’è anche in un altro comandamento, lo so…).
4. Manteniamo sempre un ritmo di corsa con respirazione facile (quindi in piena zona aerobica).
5. Concentriamoci su posizione e movimento, cercando di ottimizzare lo sforzo.
6. Stiamo rilassati, godiamoci il panorama e, soprattutto, resistiamo alla voglia di accelerare.
Il test di soglia (quale? ) per un principiante è difficile da fare (bene ), difficile da interpretare e ancor di più da utilizzare. Secondo me.