Ok, allora il primo che vuole subito contraddirmi, si faccia avanti.
Perchè io in questi giorni di riposo, forzato, sto meditando parecchio (e già questo mi stanca). E oltre a meditare tanto, mi sono fatta una lista di cose che terribilmente mi stancano, più che fare una corsa di 15-20km, e su cui vi sfido a provare il contrario.
Vado per ordine, da quelle che mi sdrenano, stancandomi “leggermente”, fino a quelle che proprio: “Oddio, che faticaaaa!”.
1 . Uscire in pausa pranzo a procacciare del cibo, in caso di mancata schiscetta da casa (schiscetta = cestino con il pranzo). Al di là del pensiero di uscire, trascinarmi tra il grigio dei palazzi e lo smog delle trafficate vie della città, ciò che mi uccide è la mia collega, quando la giornata è soleggiata e si lancia in un: “Perchè non facciamo 2 passi a piedi?!”. Ecco: quella è veramente la morte mentale. Il cervello di Homer si accende, e torno automaticamente indietro in ufficio. Afflitta da un pensiero di me ottantenne con il bastone che mi faccio la passeggiatina post pranzo.
2. Classica scena, a tavola o mentre mi sto facendo improbabili impacchi di argilla. E poi c’è lei: quell’esigenza assoluta, incontenibile di qualcosa che è esattamente dal lato opposto della stanza o addirittura in un’altra stanza e la traiettoria che ce ne separa. Che noia. Nessuno mi ha ancora inviato il cv per candidarsi a portatore di oggetti, ma spesso me lo visualizzo già, pronto a sbattersi facendo su e giù ad ogni “clap-clap” di mani. E secondo me potrebbe avere pure un futuro, coi tempi che corrono …
3. Portare via la spazzatura/la carta/la plastica/il vetro. La distanza tra me e il cassonetto è presto misurata: 4 rampe di scale, di circa una decina di scalini l’una + 12 passi a piedi + 50m di puro e duro asfalto. Ma spesso quella distanza è un vero muro che si erge fra me ed il mondo esterno. Ogni volta stringo fortissimo gli occhi, e penso che i sacchi si teletrasportino fuori. Oppure grazie a questo mio infortunio, millanto con le coinquiline vari problemi di disabilità motoria, e il gioco è fatto. Almeno fino a che non riprendo a correre.
4. Fare la spesa. In generale, odio fare la spesa. Ancora di più odio farla se devo girare come un pesce rosso su e giù per le corsie, con gente che mi spintona a destra e a manca senza trovare quello che sto maledettamente cercando (dovremmo inventare qualcosa tipo “le partenze intelligenti” della spesa, stile spostamenti di massa delle ferie estive). A volte rifletto, e penso davvero che forse percorro meno strada quando mi alleno che quando faccio la spesa, soprattutto in certi Super – Mega – Giga – Iper mercati. Senza contare poi il simpatico tragitto casa – Supermercato, e viceversa. Qui si inizia a parlare di distanze importanti.
5. Lui. Quello sport, quell’attività che mi stanca anche al solo mettere in fila le 5 lettere che ne formano la parola: il nuoto. Penso sempre che sono nata con il naso e le narici, cavolo, non con le branchie. E anche ora da infortunata, al pensiero che è l’unico modo che ho per preparare una maratona, mi sento già stanca. Nonostante tutto, 4 mattine alla settimana, inforco la mia bici e pedalando con gli occhi pesti … arrivo al luogo dell’estrema fatica … la piscina comunale.
Ecco, tutto questo per dirvi: prima di lamentarvi della vostra prossima fatica di 5km, 10km, 20km (ehi, non esagerate ora!) pensate solo, che ci sono altre 5 cose che sono assai peggio.
E godetevi la vostra meritata corsa!
PS: avrei voluto inserire in cima alla top 5 “depilarsi” (o voi tutte, donne! lo so, sì, solidarietà perpetua!) ma poi per par condicio ho lasciato perdere.