Bath è una cittadina del Regno Unito, un’ora e mezza di treno da Londra. È grande nel suo essere piccola ed accogliente, moderna nonostante il suo essere impregnata di storia, multiculturale vantando una delle più prestigiose università dell’Inghilterra. Due anni fa sono venuta qui per un anno di studi, dopo la laurea ho deciso di tornare, perdutamente innamorata di quest’isola così controversa. Un’ottima scelta per una runner a tempo perso, perchè nonostante a primo avviso le colline di Bath siano minacciose per un corridore abituato alle spianate padane, la città si rivela essere una mecca per i corridori inglesi, un fulcro di tutine colorate e leggins che sfrecciano giorno e notte tra le stradine, i viali, lungo il canale. Grazie anche alla temperatura mite e la pioggia sempre imminente ogni pausa di studio/lavoro è un ottimo pretesto per armarsi di iPhone, scarpette e completo fluo (sono il mio piccolo guilty pleasure, ne ho un cassetto pieno).
La città è corredata di tutto l’occorrente per iniziare/continuare o ricominciare (nel mio caso) a coltivare la nostra passione. Ci sono diversi negozi specializzati nella corsa, come il famosissimo Runningbath.co.uk, negozio attivo dal 2004. È inoltre possibile iscriversi a diversi club di corsa – prossimo obiettivo personale da raggiungere, giusto per non sgarrare.
Nonostante le prime difficoltà date dal territorio collinare che circonda il centro storico della città è possibile pianificare degli itinerari ben precisi, come risalire la collina di Widcombe, costeggiare il canale e seguire il viottolo dei ciclisti verso Bristol o seguire la Bath Skyline di circa 6 miglia (per i più temerari). L’esperienza più elettrizzante rimane però perdersi nelle viuzze sulle colline, scoprire nuove chiese e viste meravigliose, il tutto in preparazione del grande evento dell’anno. La Bath Half Marathon si svolge ormai da 31 anni e coinvolge tutta la città, oltre che i migliaia di partecipanti: c’è chi corre con la famiglia, chi per beneficenza, chi in gruppo. Una esperienza unica che due anni fa mi sono persa, e pertanto conto di non rifare lo stesso errore, quindi scarpette ai piedi, è ora di sfrecciare.
Si è fatto tardi ormai, le nuvolette grigie lasciano trasparire un pallido rossore, è tempo per me di inforcare le scarpe e continuare nella mia esplorazione. Chi lo sa, magari ci si vede il prossimo 3 marzo. Io vi aspetto con il mio bel completino fluo.
[box border=”full”]Fabiana Giovanetti è giornalista freelance e promotore musicale estero. Attualmente vive in Inghilterra, è redattrice musicale di YOUTHLESSFanzine e fondatrice del blog in lingua inglese chiamato “When the Music is Over”. I suoi articoli sono stati pubblicati in diverse webzine e siti tra cui Indie-eye, Indie for Bunnies, RockShock, Music on TNT, Style.it e SulRomanzo.[/box]
L’immagine è tratta dal sito http://www.bathhalf.co.uk/
Adoro questa città! Ci ho vissuto 6 mesi per studio e condivido tutto ciò che hai scritto.
Grazie della segnalazione!