Le tabelle da RunLovers applicate alla vita

Se esistono le tabelle per migliorarsi nella corsa, esisteranno anche per farlo nella vita, no?

La vita è una corsa. Quante volte ti è capitato di pensarlo? Anche Paola l’ha fatto e si è chiesta “Se esistono le tabelle per migliorarsi nella corsa, esisteranno anche per farlo nella vita, no?”


I runner sono persone che tendono migliorarsi e sanno che la corsa può insegnare molto.

Dubito che chi aspira alla velocità (in gara, in pista, su strada o terreni sfidanti) poi si accontenti di ritmi “lenti” nella vita o nella professione. È abbastanza incompatibile con la sua natura. O magari fanno come me: prestazioni non brillanti ma ne traggono beneficio in altro modo, traslando la metafora del movimento ad altri settori dell’esistenza, personali o professionali. Ed è proprio questo che vorrei raccontarti: come ho capito che potevo applicare le “tabelle” ad altri contesti (apparentemente incompatibili fra di loro) e con ottimi risultati, altrimenti non avrebbe senso condividere l’esperienza.

La velocità, infatti, è un’esigenza che si può avere anche fuori dall’attività sportiva in generale. Si può voler essere più rapidi anche per raggiungere altri tipi di obiettivi, no?

Diceva Ralph Waldo Emerson:
“Pattinando sopra un ghiaccio sottile, la sola speranza di salvezza sta nella velocità.”

A mio avviso, le situazioni della vita sono spesso simili al “ghiaccio sottile”: equilibri delicati, situazioni in bilico, pressioni esterne. Sai anche tu cosa intendo, ti sarà certamente capitato di sentirti così, con la necessità di accelerare e la mente che non sapeva come fare perché non aveva l’allenamento necessario.

Ma poi, quale tipo di allenamento?

È innegabile che di tabelle applicate allo sport ne trovi quante ne vuoi; ma per la vita?

Citando Nassim Nicholas Taleb:

“In un certo senso, abbiamo tutti questo problema: non siamo cioè in grado di riconoscere la stessa idea quando ci viene presentata in circostanze diverse. È come se fossimo destinati a farci ingannare dall’aspetto più superficiale delle cose, dall’involucro esterno, dalla carta da regalo che ricopre il pacco.”

Ho tolto la carta che si chiama “running” e mi è rimasta in mano l’idea: “la strategia per andare più veloce“.

Mi è bastato farmi un giro su Runlovers.it, digitare “velocità” e mi sono venuti fuori diversi post a cui attingere. Io ho selezionato: “Principianti: l’allenamento per aumentare la velocità” e “4 modi per diventare dei runner più veloci“.

Poi ho pensato al mio obiettivo (“professionale”, ma avrei potuto farlo anche con uno “personale”).

Mi sono posta le domande per creare il parallelo:

  • A cosa corrispondono gli “allunghi” rispetto al mio obiettivo
  • A quali azioni, funzionali al mio obiettivo, sono paragonabili
  • A cosa corrisponde il “progressivo” rispetto al mio obiettivo
  • A quali azioni, funzionali al mio obiettivo, è paragonabile?
  • E il “riscaldamento”?
  • E le “ripetute”
  • E il “cross training”?
  • E lo “stretching”?
  • E l'”alimentazione corretta”?

Naturalmente, le risposte mi sono venute proprio correndo. Sai che novità, eh? ;)

Mi sono ritrovata con una nuova tabella che, essendo modellata su un’altra che aveva come obiettivo la velocità, mi ha permesso di ridurre i miei tempi, seppure in un altro contesto. Diciamo che l’ho applicata a strade immateriali ma i cui paesaggi non sono certo meno affascinanti.

Ho fatto fare questo esercizio anche ad altre persone e il risultato è stato identico: richiede molto tempo, molta creatività ed elasticità mentale, ma il premio è una bella medaglia da aggiungere alla propria bacheca dei trofei desiderati, sudati e meritati.

Paola Fantini

(Photo credits Josep Castells)

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2 Commenti

  1. Veramente bellissimo e realistico….. la corsa è la vita…… mai sport fu più simile….. molto spesso è una maratona…. lunga, estenuante, ed anche se hai chi ti fa il tifo, Tu solo puoi correre. Tu solo, solo come un cane…… Altre volte è un 100mt piani…. devi andare più veloce che puoi….. a volte una spartan race…. lunga e piena di ostacoli che o affronti o affronti… Ben vengano le tabelle che ci preparano, ma ben vengano anche gli inprevisti e i muri, che ci fanno andare all essenza di chi siamo davvero. Ben vengano i traguardi, ma anche le rese che ci rendono consapevoli. Grazie Paola

    • Grazie a te, Claudia.
      Sono d’accordo, tutto serve: la preparazione e l’imprevisto; il supporto degli altri e anche la solitudine; il terreno facile per prendere fiducia in sé e quello difficile per alzare le aspettative verso se stessi; le vittorie per gratificarsi e le sconfitte per capire cosa si è sbagliato; portare tutto ciò che si è sperimentato e imparato dalla corsa alla vita e dalla vita di nuovo alla corsa… In un circuito virtuoso in cui la crescita è la sola costante. ;)

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