La sentenza dopata

È facile dire "doping" ma non in tutti i casi le sentenze rispecchiano la verità dei fatti ma piuttosto una giustizia molto "sommaria".

Sicuramente ne avrai abbastanza di tutta la cronaca girata attorno ad Alex Schwazer e al doping nelle ultime settimane ma – come sempre per ragionare un po’ insieme – vorrei condividere con te una riflessione nata dalla nuova presunta positività dell’atleta altoatesino.

Tutto parte dalla perizia tecnica svolta dal Dr. Giuseppe Pieraccini (chimico e tecnologo farmaceutico e direttore tecnico del Centro di servizi di Spettrometria di Massa, Dipartimento di Scienza della Salute dell’Università degli Studi di Firenze) e segnalata dal nostro Giacomo che ne riassume così le conclusioni più interessanti:

1 – Il campione prelevato a Schwazer presentava effettivamente delle indicazioni sul luogo di provenienza che avrebbero potuto far capire a chi appartenessero le urine in esame.
2 – Schwazer si sottoponeva a un controllo antidoping costante e a sorpresa piuttosto massiccio per sua (e di Donati) volontà e richiesta. Ciò ha portato ad un elevato numero di campioni di sangue e urine prelevati per i controlli, resi pubblici e a disposizione per le varie contro verifiche e valutazioni.
3 – Dei vari campioni di sangue e urine prelevati a Schwazer negli ultimi 9 mesi solo quello delle urine del 1 Gennaio ha presentato anomalie. Quindi una sola positività su 18 campioni. Gli altri 17 campioni sono risultati regolari.
4 – La positività del campione del 1 Gennaio è stata confermata alla IAAF il 13 Maggio ma la IAAF ha comunicato la positività dell’esame a Schwazer e alla FIDAL soltanto il 21 Giugno. Un attesa di ben 39 giorni.
5 – Questo ritardo ha ridotto i tempi a disposizione della difesa di Schwazer per portare l’atleta a Rio, incluso il test del DNA (su cui torno dopo) che lo potrebbe scagionare.
6 – Visto l’esito negativo di tutti gli altri test la perizia sostiene che si tratti di un’assunzione occasionale e smentisce l’utilizzo di micro dosi costanti. Questo grazie ai numerosi campioni ematici presenti che avrebbero riportato variazioni nel tempo nel caso di un uso prolungato anche di micro dosi di testosterone.

A questo punto le possibilità, secondo la perizia, sono essenzialmente tre:
1 – Assunzione involontaria da parte di Schwazer o manomissione di un suo alimento da parte di qualcuno (praticamente impossibile da dimostrare).
2 – Manipolazione delle urine di Schwazer tramite l’aggiunta di steroidi sintetici (e anche qua dura dimostrarlo).
3 – Scambio di urina o aggiunta di urina di un soggetto trattato con testosterone (qui il test del DNA rileverebbe l’anomalia).

Fermiamoci qui per un istante e andiamo oltre.

Non solo Schwazer

Nonostante quella del marciatore sia stata la notizia con più risalto, c’è stato un altro caso di “positività anomala” di cui non tutti sono a conoscenza ed è quello di Niccolò Mornati, canottiere italiano che ha una storia di positività ancora più assurda, paradossale e incredibile.

Il 6 aprile 2016, nonostante fosse al di fuori della sua finestra “whereabout”, Niccolò riceve la convocazione al controllo antidoping e si presentas pontaneamente. Tranquillo, perché non ha mai fatto uso di sostanze dopanti. Ma in quel controllo viene trovato positivo all’anastrozolo, un farmaco usato nella cura del tumore al seno che può comportare disturbi neuromuscolari, riduzione della velocità muscolare, dolori articolari, artralgie e depauperamento del metabolismo osseo (quindi che senso avrebbe?). La quantità di anastrozolo trovata è di 0,5 ng/ml che – giusto per darti un’idea – corrisponde a 0,00000000005 grammi per millilitro (una quantità al limite della sensibilità della macchina che la rivela). A detta di molti biologi, tale quantità si può trovare in un campione per contaminazione o per biotrasformazione. Proprio quest’ultima causa sembra essere la risposta più plausibile alla positività di Niccolò infatti, in un integratore in uso alla federazione, è stata trovata una molecola uguale per il 75% all’anastrozolo che poteva essere facilmente biotrasformata dall’organismo del canottiere azzurro.

Di fronte a questa tesi di possibile biotrasformazione, il tribunale antidoping – se operasse in maniera “giusta” – cosa dovrebbe fare? Semplice: dovrebbe incaricare un perito per approfondire questo aspetto e, al termine dello studio, esprimersi.

Cos’ha fatto invece il tribunale? Ha dato 4 anni di squalifica a Mornati e “ciao!”.

Il mio pensiero

Personalmente nutro serie perplessità sulla seconda positività di Schwazer e sono sicuro che Mornati con il doping non c’entra proprio nulla.

Il primo è seguito da Donati: il baluardo dell’antidoping in Italia e la sua positività risulta molto sospetta. Il secondo è sempre stato una persona corretta, pulita, che ha vissuto lo sport competitivo nel suo spirito più profondo tanto che lo stesso Giuseppe La Mura, DT della Nazionale di Canottaggio e medico, ha dichiarato: “Conoscendo molto bene Niccolò sono convinto della sua innocenza e penso sia stato sabotato. È sempre stato un esempio di correttezza in tutta la sua lunga carriera”.

La mia sensazione è che “politicamente” sia necessario trovare atleti dopati per far vedere all’opinione pubblica che la battaglia antidoping dà risultati. E penso che – soprattutto in questo periodo – i giudizi sommari, come nel caso di Mornati (che è chiaramente vittima innocente), andrebbero evitati proprio per non far perdere credibilità ai controlli stessi e allo sport in generale.

Bisognerebbe pensarci molto bene prima dare giudizi avventati su argomenti del genere, in modo particolare quando la leggerezza nell’esprimersi può rovinare la vita di atleti puliti e calpestare vent’anni di carriera, com’è successo al canottiere azzurro (leggiti la sua lettera su Repubblica.it di oggi).

Per questo parlo di “sentenza dopata”, perché non ha nulla a che vedere con i fatti in quanto tali. Ma coinvolge gli atleti e le persone che, ripeto, andrebbero tutelate e rispettate di più.

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5 Commenti

  1. Bravo Sandro, un ottimo articolo che mi trova completamente d’accordo.
    E’ soprattutto e’ sempre un fatto grave quando la Giustizia e’ piegata ad altri interessi

  2. ” La mia sensazione è che “politicamente” sia necessario trovare atleti dopati per far vedere all’opinione pubblica che la battaglia antidoping dà risultati. E penso che – soprattutto in questo periodo – i giudizi sommari, come nel caso di Mornati (che è chiaramente vittima innocente), andrebbero evitati proprio per non far perdere credibilità ai controlli stessi e allo sport in generale. ”

    Come ti permetti a scrivere una frase del genere piena di illazioni, fai i nomi dei colpevoli perfavore. Era un buon articolo ma l hai svaccato con questo tuo commento personale (a nessuno interessano i tuoi commenti, la gente vuole sapere i fatti come sono per farsi un giudizio)

    • Ti ringrazio per il tuo commento personale (che a me interessa, anche se la cosa non è reciproca). In quanto “commento personale”, però, permettimi di farti notare che non si sposa bene con il tuo generalizzare quando dici “a nessuno interessano i tuoi commenti, la gente vuole sapere…” (o è personale o parli a nome di ogni singolo lettore). Io ho espresso le mie sensazioni personali sulla vicenda, credo sarebbe stato più costruttivo se tu avessi fatto lo stesso, instaurando una discussione costruttiva su quello che è accaduto. Ti garantisco però che – finché scriverò – continuerò a esprimere i miei pensieri, soprattutto quando un post è categorizzato come “editoriale”. Se ti interessa la notizia di agenzia, l’editoriale non è sicuramente il post giusto dove leggerla. Peace.

  3. Dunque, lungi da me prenderla alla larga seppure necessario a volte (e qui sarebbe il caso) sono assolutamente d’accordo con Siviero riguardo la frase “incriminata”; sono d’accordo perché conosco cose, ambienti, persone e situazioni dei quali spesso non si possono fare i nomi perché le prove le hai solo nei tuoi occhi e nei tuoi orecchi, nella tua razionalità e nel tuo senso morale e purtroppo non c’erano smartphone a portata di mano per registrare e fotografare e in ogni caso certi comportamenti e certi modi di agire andrebbero certificati e provati con appostamenti e controlli a sorpresa (no, non sto parlando dei controlli urina/sangue) degni delle forze dell’ordine tanto per capirci ma stiamo parlando di UFO.
    Sono poi d’accordo perché conosco bene l’essere umano o meglio le bassezze (ed è un eufemismo) alle quali ricorre per ottenere i propri risultati e raggiungere i propri scopi: naturalmente non è sempre così ma lo è spesso e questo – voglio sottolineare – non è assolutamente una sorta di “a pensar male è peccato ma spesso ci si azzecca”, è semplicemente un conoscere bene ciò che molta gente è disposta a fare (a cuore molto leggero) in barba (altro eufemismo…) a cose come valori morali, giustizia, imparzialità, in una parola “onestà”.
    Ho imparato molto tempo fa che le scorrettezze fatte dal singolo sono davvero poca cosa paragonate alle tresche dei corridoi, agli inghippi e agli impicci di palazzo, alle porcherie del sistema.
    Ecco perché sono d’accordo su quella frase; e ancora una cosa: il punto che a nessuno interesserebbero i commenti di Siviero è una tua opinione e in quanto tale opinabile e quindi discutibile e aggiungerei criticabile e gratuita naturalmente e solo per il fatto che a me quei commenti interessano (il che non significa che poi uno sia necessariamente d’accordo ma forse questo punto ti sfuggiva o forse era questo che volevi dire) beh, direi che è la prova provata che ti sbagli.
    Buona giornata.

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