Brooks PureGrit

Le Brooks PureGrit sono scarpe da running prettamente da sterrato, cross-trail light di categoria paragonabile ad una A2; è una scarpa leggera, ma non tanto da precludere una perfetta protezione per affrontare gli sterrati. Prezzo di fascia medio-alta, 120 € (comprandole online si risparmia qualcosa).

La scarpa fa parte della linea Pure del brand di Baltimora insieme a PureFlow, PureConnect e PureCadence, questa completezza di offerta ci dice chiaramente quanto la casa stia puntando sul filone Minimal Barefoot Running che, ben al di là del trend momentaneo imposto dai grandi brand, viene sempre più sviluppato e proposto da aziende che da quasi 100 anni fanno la storia della scarpa da running. Brooks è tra queste.

 Ammortizzazione e suola

La PureGrit stupiscono subito: la suola divisa nella zona dell’avanpiede promette di incrementare il controllo in situazioni di scarsa stabilità e di fornire una maggiore precisione nella fase di spinta. Per una volta le roboanti dichiarazioni del marketing vengono confermate in toto dalla prova su strada:

  • l’ ammortizzazione è molto buona nonostante le dimensioni non imponenti dell’intersuola e la scarpa risulta estremamente reattiva nel trasferire movimento verso la fase di spinta. Il disegno della suola è efficace sui sentieri sterrati e risponde senza troppe incertezze alle temperature intorno agli 0°, merito della qualità della gomma utilizzata e del disegno “a cavatappi” dei tasselli che però risultano leggermente fastidiosi ad un utilizzo esclusivamente su asfalto.
  • la minima differenza tra l’altezza del tallone e quella della punta suggerisce e favorisce al piede un appoggio a terra più “avanzato” rispetto alla tradizionale scarpa da running, caratteristica che fa di questo prodotto un ibrido molto interessante tra le calzature barefoot estreme (le five fingers provate da Martino, per esempio) e quelle tradizionali; una ben calibrata alternativa per chi volesse avvicinarsi al barefoot running senza dover passare 5 minuti ogni mattina ad infilare ogni dito del piede nell’apposito alloggiamento (…).

La divisione longitudinale dei primi 4 centimetri di suola sotto le dita permette all’alluce di muoversi non necessariamente allineato alle altre dita; è una di quelle cose difficili da spiegare ma semplicissime e immediate da provare una volta cominciata la corsa; funziona, non rivoluziona ma funziona bene.

I materiali espansi (intersuola e sottopiede) sono tutti brevettati MOGO, un particolare tipo di espanso con una biodegradabilità di molto superiore (si insomma, ci mette meno a decomporsi) a quella dei composti normalmente utilizzati.

Calzata

La forma è molto confortevole ed avvolgente nella zona del tallone dove anche la fodera in lycra trasmette subito una bella sensazione, si stringe molto nella zona dell’avanpiede, ma sempre garantendo un ottimo comfort per le dita. L’allacciatura è ottima, la fettuccia cucita direttamente sul tallone fa da tirante al laccio e rende percepibile l’aumento di aderenza della tomaia al piede se stringiamo i lacci. L’utilizzo di un doppio mesh e l’assenza di cuciture nelle zone di flessione riducono sensibilmente le occasioni di sfregamento e quindi di vesciche. In mezzo alla tomaia, sottoposta rispetto al mesh e visibile solo nella zona dei lacci, brooks ha voluto sistemare una banda elastica trasversale (NAV band) per favorire ulteriormente l’aderenza al piede col risultato di complicare solamente le cose, avendo come unico effetto quello di interferire fastidiosamente con l’operazione di allacciatura. La zona sopra l’alluce è ben protetta da una particolare lavorazione in poliuretano che salva da eventuali sassi e permette quindi di affrontare anche sentieri trail impegnativi.

Estetica

A prima vista le PureGrit trasmettono subito la vocazione “performance”, ma vanno comunque nella direzione di semplificazione costruttiva e dell’abbinamento di pochi colori forti ad una base monocromatica, in altre parole non sembrano le scarpe di Mazinga Z come tante altre scarpe da running (almeno la versione testata). Difficile usarle con lo smoking, ma rimangono esteticamente scarpe da poter indossare nel tempo libero, il loro essere particolarmente fascianti non influisce sul comfort del piede.

Se non è amore è comunque roba forte…

Fin qui la PureGrit mi ha impressionato: i soli 254 grammi (US size 9) e una serie di “chicche” costruttive trasmettono immediatamente la cura nello sviluppo della calzatura. Quello che però non si capisce fino a che non si comincia a correre è che la scarpa è divertente perché trasmette sicurezza nel grip e perfetta aderenza al piede. Poterla provare in questi giorni relativamente freddi (intorno ai 3° tutte e tre le mattine) è sicuramente uno stress ulteriore a cui ho sottoposto la scarpa e anche in queste condizioni ha sempre risposto molto bene tanto da farmi correre un po’ più del previsto.

PRO

  • aderenza al piede
  • grip e comportamento della suola

CONTRO

  • banda elastica fastidiosa
  • non adatta a piedi particolarmente larghi

VOTO FINALE: 9

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